giovedì, Ottobre 10, 2024
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Villafranca-Montichiari: il sistema resta controllato dal consiglio veronese

Novità per l’aeroporto di Montichiari

Il primo Consiglio di amministrazione della «Gabriele D’Annunzio Spa» sarà composto di nove membri. Tre di questi saranno designati dalla Provincia di Brescia e dalla Camera di Commercio bresciana. «Il presidente sarà scelto – recitano le linee guida dell’accordo – d’intesa tra i soci, entro una rosa di figure di spicco del mondo economico, finanziario, imprenditoriale e sociale proposta dagli enti bresciani tra i consiglieri di loro espressione». «E’ ancora prematuro parlare di nomi – avverte Cavalli – e le indiscrezioni già circolate non sono attendibili». Quello che è certo è il fatto che la società Catullo Spa conterà ancora molto nella «Gabriele D’Annunzio Spa». Prima di tutto la quota iniziale dei veronesi sarà ancora pari al 65% del capitale. Nel Consiglio di amministrazione della società che governerà lo scalo di Montichiari «sarà sempre garantita la presenza del Presidente, vicepresidente e direttore generale della società Catullo Spa». «I nostri partner veronesi – rivela Cavalli – sono disponibili a valutare l’ipotesi di futuri nuovi ingressi nella D’Annunzio Spa. Mi riferisco in particolare al Comune di Montichiari o alla Regione Lombardia, ma anche a possibili azionisti privati. Tuttavia la Catullo Spa ha fatto capire che non scenderà al di sotto di una quota di maggioranza del 58%. Quindi se altri enti bresciani entreranno in società con Provincia e Camera di Commercio non si potrà andare oltre il 42% del capitale in mano ai bresciani». Lo scorporo, secondo i calcoli fatti dal tribunale, sarà realizzato «con un conferimento di ramo aziendale nella nuova società, comprensivo di attività e passività, il cui valore netto di conferimento da parte della Catullo Spa sarà pari a 13.144.000,00 euro (25.450.000.000 lire)». La Provincia e la Camera di commercio di Brescia parteciperanno con un apporto in denaro paritetico pari a 2.235.000,00 euro (4.5000.000.000 lire). Infine Provincia e Cdc devono versare 2,5 miliardi di lire a testa, somma residua per l’avvio dello scalo.

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