Sono serviti seimila coppi, peso complessivo di 12 quintali, oltre 10 quintali di legname e un chilometro e 300 metri di fili elettrici per le luci e gli effetti speciali per realizzare il presepio collocato nella chiesetta di San Nicolò al porto. Ma sono occorsi ben sei mesi di studio, progettazione, ricognizione dei luoghi per poterlo poi vedere completato. Il presepe di quest’anno è tornato allo splendore del passato perchè ancora una volta la compagnia del presepio s’è messa in moto ancora nel mese di giugno per iniziativa di Renato Zamperini. Anni orsono aveva deciso di mollare, ma l’arte ed il genio, alla fine, hanno prevalso. Con lui hanno collaborato (e lavorato sodo) Alex Dal Cero, Franco Sartori,Giovanni Bonafini,Gabriele Sartori, Gianfranco Zattarin, Michele Nogara e Alberto Mancini.Così, ancora una volta, il presepe è un pezzo di storia e di vita della comunità. Sono rappresentate nella sua più lucente bellezza le località di Fossalta e Fontanafredda. Due imponenti e splendide costruzioni a struttura rurale che si impongono in una natività unica nel suo genere. La sacra famiglia di Nazareth è in primo piano con, sullo sfondo, gli scorci paesaggistici più antichi e più belli di Lazise, fra luci, effetti speciali e musiche che creano una atmosfera unica ed irripetibile. Le musiche sono tratte da brani di Enia, Pink Floid, Cacciapaglia e Celine Dion. Le costellazioni su cui ruotano le luci sono Orione, Cassiopea, Croce del Nord,Orsa Maggiore,Orsa Minore,Cigno,Cane Maggiore e Cane Minore.«Abbiamo voluto ricreare due scorci del nostro territorio che rappresentano la vita rurale più autentica», spiega Renato Zamperini, «e dove non poteva mancare una natività autentica. Non è stato facile riportare quei luoghi e quei siti in miniatura in stretta aderenza alla realtà. Ci abbiamo provato. I primi pareri comunque ci confortano.Tutto questo già ci ripaga». Il presepe a san Nicolò rimarrà aperto al pubblico fino al 15 gennaio.