Se i sei mesi dell’interregno di Pietro Matteotti sulla poltrona di primo cittadino sono stati caratterizzati da un marcato attivismo nel settore delle opere pubbliche, l’avvio dell’amministrazione uscita dalla elezioni di maggio pare segnata da una rivisitazione critica del passato più recente. Dopo la svolta consumata sulle zone blu dei parcheggi di superficie, ora tocca al palazzetto dello sport. Quella che sembrava una certezza è investita da dubbi, perplessità, bisogno di approfondimenti soprattutto in quella porzione di giunta schieratasi fin dal’inizio per la Baltera.L’occasione è fornita da Garda Trentino fiere e dall’esigenza di arrivare ad una sistemazione dell’area della Baltera. Il presidente Mauro Malfer incontrerà a giorni l’assessore Mellarini per riannodare il discorso interrotto col suo predecessore Andreolli su espansione, acquisizione dell’area De Biasi, parcheggi, ingresso sulla nuova circonvallazione. Un bel pacchetto di questioni legate a filo doppio alla disponibilità provinciale ad investire e studiate, per ora al solo livello urbanistico, dall’architetto Cecchetto e dal suo collega Franco Bresciani. Tanto è bastato perchè, in forma ufficiosa, venisse rispolverata l’eventualità d’uno «spazio polivalente», sui 2500 posti, che potrebbe anche ospitare le partite del Basket Riva. Certo si tratta d’una cosa del tutto diversa rispetto alla «cittadella dello sport» sulla statale Riva-Arco, destinata negli anni a veder crescere intorno al palazzetto piscine, tennis, un centro di equitazione (col sottaciuto proposito di sottrarre almeno una porzione di territorio all’immancabile nascita di qualche altro centro commerciale). Certo la soluzione area Rigotti è stata concordata con Arco, che ha provveduto di conseguenza ad introdurre (come del resto ha fatto Riva) una variante al prg per consentirne la nascita: e nessuna proposta di modifica degli accordi raggiunti è mai stata sottoposta ai «cugini». Però sulla soluzione Rigotti pesa l’incertezza dei costi della gestione mai quantificata nel dettaglio e solo velata dalla disponibilità di tutti i comuni del C9 a partecipare alla spesa in misura proporzionale ai residenti, mentre alla Baltera le spese sarebbero a carico della Palacongressi, che avrebbe ampie possibilità di ricavi da altre manifestazioni e garantirebbe la richiesta dotazione di parcheggi. Ma quel che più conta, serpeggia in parte almeno della giunta rivana l’impressione che la scelta sia maturata più sotto la spinta decisionista di Pietro Matteotti che per ponderata convinzione. Ed aiuta pure il silenzio di Trento sui 9 milioni di finanziamento a fondo perduto (dovuto soltanto alle elezioni?).
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Nel clima di un certo «revisionismo» su alcune scelte maturate durante i sei mesi dell'interregno di Pietro Matteotti. Garda Trentino Fiere alle prese col progetto di sistemazione dell'area