martedì, Febbraio 18, 2025
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La Regione cancella l’area da 140 posti auto a raso di fronte al Grand Hotel. Revocato anche il finanziamento di 900 milioni

Parcheggio, colpo di spugna

Il parcheggio a raso davanti al Grand Hotel di Gardone Riviera (1 miliardo di spesa, 140 posti auto, di cui una sessantina sarebbero rimasti privati) è stato cancellato, e la Regione ha revocato il contributo già assegnato al Comune: un finanziamento Frisl di 900 milioni, da restituire in 20 anni, a rate di 45 milioni l’una, con l’obbligo di non modificare i progetti originari e di iniziare i lavori in tempi brevissimi. Lo studio di massima, redatto dall’architetto Giorgio Fortini, responsabile dall’ufficio tecnico, suscitò le perplessità del proprietario dell’albergo, Franco Mizzaro, che avrebbe dovuto mettere a disposizione l’area: troppo esigui gli spazi di sosta, corridoio centrale di appena cinque metri (per consentire le manovre dovrebbe essere di sei); stretto sia l’accesso dalla 45 bis che lo svincolo per scendere al piano sottostante; necessario differenziare l’ingresso pubblico e privato. La minoranza criticò l’operazione. «Riteniamo che, nella convenzione da stilare con la srl che fa capo a Mizzaro, debbano essere previste clausole ben precise, allo scopo di riequilibrare costi e profitti – spiegò Guido Armellini, di Forza Italia -. Ipotizzando il valore dei 2.000 metri quadri di area in 200 mila lire al mq., si ottiene un totale di 400 milioni. A fronte di questo valore effettivo, la proprietà del Grand Hotel otterrebbe 60 posti auto coperti, equivalenti a due miliardi di lire. Ho tenuto conto del prezzo di 30-35 milioni ciascuno, lo stesso del parcheggio realizzato recentemente sotto il cortile delle scuole elementari. Su un piatto della bilancia 400 milioni, sull’altro 2 miliardi! Se non sono differenze e scompensi, questi». Due le proposte avanzate. Porre «un vincolo pertinenziale sui 60 posti auto coperti da lasciare alla srl Grand Hotel, in modo che non sia possibile alienarli separatamente dalle camere dell’albergo. E, poi, studiare le modalità per far compartecipare la società in alcuni interventi pubblici, circoscritti a Gardone sotto. Come, ad esempio, la realizzazione di un sottopasso, l’arredo di piazza Marconi o l’ampliamento del porto». Sulla vicenda è intervenuto anche il difensore civico, Vittorino Zattoni. Le sue considerazioni: «Anche se gli ultimi accordi con Salò hanno messo a disposizione nuovi spazi (Savoy e via Valle Fiorita) che, unitamente agli esistenti in via Brusada, sembrano sufficienti a rispondere alla domanda, constata la necessità di ampliare le zone a parcheggio lungo la fascia a lago. Da Barbarano a Fasano i turisti non sono sufficientemente informati dell’offerta (gratuita o a pagamento). «L’area Esso presenta il tutto esaurito per un breve periodo estivo o in serate particolari: ci sarebbero ampie possibilità di sfruttamento a vari piani, e di collegamento pedonale interrato col lungolago, evitando pericolosi attraversamenti e l’abbattimento di piante o strutture. Il parcheggio ipotizzato sull’area di proprietà del Grand Hotel rischia di diventare una soluzione positiva per i privati, privando Gardone di un polmone verde importante. Con ulteriore intralcio alla circolazione, vista la richiesta-Mizzaro di entrare e uscire dalla 45 bis. Non è stato inoltre approfondito il discorso costi-benefici». L’architetto Fortini si è rimesso al lavoro, apportando una serie di modifiche ai disegni originari: nuova distribuzione degli spazi di sosta, diversa ubicazione della rampa di accesso al piano interrato, ingresso dalla Gardesana. Ma la Regione, spazientita per le lungaggini, ha bocciato tutto. «I cambiamenti apportati – hanno scritto i dirigenti dell’Unità organizzativa piani e programmi urbanistici – configurano un progetto sostanzialmente diverso rispetto a quello ammesso a finanziamento. Riteniamo, pertanto, di revocare il contributo di 900 milioni». Il Comune aveva speso una settantina di milioni (perizie, incarico opere in cemento armato, normativa incendi, sicurezza, quota incentivante per il tecnico). E, nel bilancio preventivo 2001, ha deciso di inserire un altro grande parcheggio, in piazza Camerini, vicino al precedente. Costo: 3,5 miliardi, metà con proventi privati, il resto con i quattrini della Comunità europea (il così detto «Obiettivo 2», soldi per le aree depresse).

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