martedì, Ottobre 15, 2024
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Sono molto apprezzati dai visitatori i nuovi spazi di documentazione allestiti dalla Comunità montana. L’assessore Berardinelli: «Tra i progetti futuri anche un acquario da realizzare a Limone»

Parco Alto Garda, piace il nuovo centro didattico

Battista Berardinelli, Assessore in Comunità montana, fa il punto sull’operatività del «Centro visitatori Parco» a poche settimane dall’apertura. Se al momento, a richiamare maggiormente l’attenzione è la mostra permanente (che i progettisti vogliono rendere fruibile anche ai non vedenti), molti già stanno riflettendo sull’utilizzo dell’altro settore del Centro: quello di documentazione e didattica. Il progetto di Carlo Simoni e Giovanni Cigognetti prevede, infatti, che il Centro (aperto dalle 10 alle 19, escluso il mercoledì) non limiti la sua funzione alla mostra di aspetti primari che potranno, in seguito, essere osservati direttamente sul territorio. È stato dato notevole peso anche al settore dell’informazione storica, etnografica, economica, naturalistica, geologica dell’area. «Qui dovrà essere attrezzata la decima biblioteca del Parco, visto che ce n’è già una per ciascuno dei nove comuni -spiega Berardinelli- e si specializzerà su argomenti relativi al Parco. È già a disposizione una notevole documentazione di 2.000 pagine su supporto informatico: potrà essere aggiornata con il pervenire di ulteriori dati. Svilupperemo anche il settore della cineteca». Al momento, sono state predisposte alcune schede mirate soprattutto alle scuole. In futuro, il Centro visitatori diverrà il fulcro di visite nell’area altogardesana. Dovrebbero venire valorizzati elementi in ciascun comune: per Limone si sta pensando ad un acquario (a Villa Boghi), per Tremosine a qualcosa che si riferisca alla caccia, in Valvestino si pensa di proporre il ciclo dell’acqua, utile alla pesca ma anche a mulino e segheria. Gargnano dovrebbe far risaltare la lavorazione dell’olio, Toscolano Maderno la carta, Gardone Riviera le fucine, Salò il centro documentazione sulla repubblica sociale italiana. «Il Centro -prosegue l’assessore Berardinelli- è solo il primo tassello. È di proprietà dell’Azienda regionale delle foreste ma è gestito da noi, con il supporto della Regione. Stiamo già trattando con l’Azienda, per utilizzare anche un’altra mezza dozzina di immobili sparsi sul territorio. Li potremmo attrezzare con poco e metterli a disposizione. Si trovano a Pom de Pì (Tremosine), Terzanèch (Tignale) Puria, Rest e Büs de Balì (Magasa), Archesane e Campei de Sima (a cavallo di Toscolano Maderno e Gargnano)». Infine, tra pochi giorni verrà pubblicato un libro (140 pagine), che riassume gli aspetti che il visitatore osserva nelle stanze del Centro.

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