giovedì, Maggio 2, 2024
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Grande festa nella frazione, aperta con l’intitolazione del cuore del paese al sacerdote che lasciò in eredità tutti i suoi beni alla comunità

Piazza e chiesa restaurateLumini si è rifatta il salotto

di Campane a festa domenica mattina, per le tante celebrazioni nella parrocchia di Lumini. Messa straordinaria con altoparlanti fuori dalla chiesa per il Corpus Domini e relativa processione guidata dai bambini della prima comunione delle due parrocchie di San Zeno e di Lumini; celebrazione della conclusione dei lavori di restauro della chiesa, danneggiata dal terremoto del 24 novembre 2004; inaugurazione del rifacimento della piazza, (lavori eseguiti dall’amministrazione comunale); quarto raduno di tutte le persone che portano il cognome Campagnari, che a Lumini su 160 abitanti sono il 90 per cento; e targa alla piazza, che non poteva non essere dedicata ad un Campagnari.Su di essa, infatti, scoperta a fine cerimonia e posta sulla facciata della sacrestia, è inciso: «Piazza don Felice Campagnari». Una targa voluta dal Comitato Feste di Lumini, per ricordare il benemerito parroco morto nel 1937 e che ha lasciato in eredità alla parrocchia tutti i suoi beni, tra i quali il terreno per costruire il cimitero della piccola frazione.Queste le celebrazioni, tutte in una volta, messe in piazza di fronte ad un folto pubblico, che all’ora di pranzo si è seduto attorno alle tavole imbandite dai piatti preparati dal Comitato. Tra loro anche il grande cuoco, Giorgio Gioco, che la domenica ama andare a messa nella chiesetta di Lumini. La messa è stata concelebrata da don Graziano Benetti e dal nativo di Lumini, don Domenico Gaioni, cappellano della casa di riposo delle suore Ancelle della Carità di Cavalcaselle. A fare gli onori di casa anche il sindaco Adriano Peretti e l’omonimo ex onorevole Ettore Peretti. Il sindaco lo ha ringraziato per il contributo governativo offerto alla chiesa e ha citato anche l’assessore regionale Massimo Giorgetti, (assente per impegni), per il contributo regionale concesso per il rifacimento della piazza e della chiesa.«Ora arriverà ancora qualcosa dal Comune», ha sottolineato il sindaco, «per l’arredo urbano alla piazza». Ettore Peretti ha ricordato il suo legame affettivo al territorio e ha precisato che «non tutti i soldi elargiti con la legge per le piccole opere, sono usati bene. Qui a San Zeno, invece se ne è fatto uso appropriato per il restauro d’una chiesa, simbolo religioso ma anche di identità».Il sindaco ha poi fissato un nuovo appuntamento: «Il 30 luglio», ha concluso, «nella piazza di Lumini si terrà un concerto con Katia Ricciarelli». La parola poi è passata al progettista e direttore dei lavori del restauro, ingegner Giacomo Brunelli: «È stato demolito l’intonaco interno e sono stati eseguiti degli interventi strutturali con tondini d’acciaio interni alle mura, a cucitura delle fessure causate dal terremoto».Splendido il risultato. Lumini gode anche di un riconoscimento storico: lo Stendardo dei Campagnari, rilasciato da Can Grande della Scala nel 1317 ad Adriaco Campagnari, per aver salvato la vita ad Alberto della Scala. Vi si legge: «Il Senato Veneto, nel 1629, noverava questa famiglia fra le più nobili del Veneto, sia per i servigi resi alla Patria, sia per gli individui colti e dotti che ne erano stati membri». E se a Lumini, il cognome è omonimo per tutti, le donne provengono quasi tutte da Caprino e dalla frazione di Rubiana, ai piedi del Baldo. Tutto ok, dunque, anche perché solo a fine celebrazioni ha cominciato a piovere. Qualcuno dal cielo ha fatto l’occhiolino alle nuove generazioni dei Campagnari.

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