domenica, Maggio 5, 2024
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Un gruppo di ambientalisti e di residenti contesta i lavori di ampliamento del Torchio. Il sindaco: «Intervento modesto, le proteste sono ingiustificate»

Pioggia di firme per il porto

Una pioggia di firme contro l’allargamento del Porto Torchio di Manerba. Le ha raccolte la piccola ma determinata rappresentanza valtenesina di Legambiente, nata due anni fa con 30 affiliate, rappresentate da Mariella Bazzoli della sezione Puegnago-Valtenesi. Gli ambientalisti, con l’appoggio di alcuni cittadini, hanno presidiato il piccolo porto, decisi a contestare la scelta del Comune, guidato da Isidoro Bertini, di allargare l’approdo a due passi dalla Romantica. «Sono state raccolte 500 firme in un solo pomeriggio – spiega Mariella Bazzoli -, hanno aderito residenti e turisti, indignati per il troppo cemento che sta deturpando questa zona. Il porto Torchio va ad aggiungersi alla lista nera». I lavori di sbancamento sono iniziati da circa 15 giorni: obiettivo la creazione di nuovi posti barca, l’installazione di una gru alta sei metri per l’alaggio delle barche, di un distributore di benzina, di uno scivolo e di altre infrastrutture. «L’ambiente è di tutti, il cemento di pochi», dicono. «Il porto – continua Mariella Bazzoli – è considerato dai manerbiesi un gioiello di famiglia e sta per essere svenduto, per il divertimento di pochi diportisti che, con il loro motoscafo, per due mesi all’anno scorazzano nelle nostre acque, inquinandole con i loro gas di scarico e il fracasso che provocano. Poi, per i restanti mesi dell’anno, la bella costa del lago diventa il ricovero di barche, casotti, gru, distributori di benzina, scivoli e quant’altro. E poi si lamentano perchè in provincia di Trento gli stessi tedeschi non possono navigare con natanti a motore». Per i rappresentanti di Legambiente «questa nuova cementificazione è incredibile e preoccupante. Gli accordi con l’Amministrazione comunale, definiti nel 1996, erano di allargare solo il porto di Dusano. Quindi il porto a Manerba c’è già. La Regione ha sempre sostenuto che l’ambiente va salvaguardato, a tutela non solo dell’aria e dell’acqua, ma anche del territorio nella sua antica bellezza. «Le autorizzazioni, sostengono gli interessati, possono anche giustificare l’opera di consumo del territorio, ma queste scelte non tutelano né l’ambiente né l’aria né l’acqua né tantomeno la tranquillità dei turisti, né il paesaggio che viene definitivamente mutato per sempre». In seguito agli esposti e alle proteste non solo di Legambiente, la commissione regionale è arrivata sul lago per visionare di persona la zona, accompagnata dai rappresentanti del Comune e della Pro loco. Commenta il sindaco Bertini: «Queste proteste sono ingiustificate in quanto l’intervento è totalmente irrilevante per la sua modesta dimensione rispetto ad altri ampliamenti di posti barca attualmente in atto sul lago di Garda. Il progetto del Torchio ha ottenuto a suo tempo, da parte degli organi competenti, tutte le autorizzazioni ambientali, in quanto al tempo della richiesta di autorizzazione il Comune non aveva nessuna competenza in materia ambientale sui beni demaniali, quindi la valutazione ambientale sul progetto è stata espressa positivamente da enti diversi dal Comune. «Quello del porto Torchio – aggiunge il sindaco – è stato il progetto che ha ottenuto il maggior punteggio assoluto a livello lombardo sui cinquanta progetti presentati. E quindi è stato finanziato con il massimo dei contributi da parte della Regione. «Il porto del Torchio – rimarca Bertini – ha subito dal 1987 in avanti una decina di ampliamenti, tutti finanziati dalla Regione, che lo hanno portato dai circa 10 posti barca agli attuali 70. Interventi che hanno risanato il porto dalla grave situazione di degrado in cui si trovava, creando anche le condizioni per il collegamento via acqua con l’isola dei Conigli. I nuovi lavori vanno letti come un intervento che si inserisce in un più ampio piano integrato di riordino delle infrastrutture pubbliche interessate al turismo: riordino generale degli alaggi, organizzazione degli ormeggi, campi boe, messa in sicurezza delle spiagge con posizionamento dei bagnini, riorganizzazione dei parcheggi, miglioramento della viabilità». Ricordiamo che verrà realizzato, in funzione del nuovo alaggio, un piazzale di circa 500 metri quadrati non in cemento, come spazio di manovra per i natanti, con una riduzione di circa 50 metri lineari della spiaggia, sugli 11 chilometri di litorale manerbese.

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