giovedì, Maggio 2, 2024
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Il punto sul futuro della struttura agli auguri di Natale, presenti i vertici dell’Ulss e i sindaci locali. Mancano invece soluzioni immediate ai problemi di organico e garanzie per l’emergenza

Pronto il bando per la gestione dell’ospedale

Il 10 gennaio il bando di sperimentazione gestionale per l’ospedale di Malcesine sarà pubblicato, ma i problemi concreti restano aperti. A dare la notizia del bando ai tanti che venerdì sera hanno raggiunto l’ospedale per l’annuale appuntamento natalizio organizzato dall’Associazione disabili motori onlus, è stato il direttore generale dell’Ulss 22, Renato Piccoli. A parlare per primo è il presidente dell’Aidm, Roberto Bassi, che fa il punto sulla situazione: «Grazie all’impegno dell’assessore regionale alla sanità, Flavio Tosi, che ha mantenuto quanto ci aveva promesso per l’ospedale, e a quello del direttore Piccoli, oggi siamo in una situazione diversa da quella di un anno fa. Non rischiamo più la chiusura e, grazie al supporto dei primi cittadini di Malcesine, Brenzone, Torri e alla presidente della conferenza dei sindaci Carla De Beni, siamo riusciti ad aprire un dialogo che ha prodotto frutti». «Ora è però il tempo di creare il centro di riferimento nazionale per lo studio e la cura dei pazienti affetti da poliomielite». La risposta di Piccoli è immediata: «Rispetto all’anno scorso sono in corso i lavori per gli ascensori e le uscite di sicurezza per il padiglione A e termineranno entro sei mesi». E poi l’annuncio: «Il bando come Ulss lo abbiamo licenziato il 13 dicembre, verrà pubblicato il 10 gennaio. Entro 12 mesi si potrà avere il partner privato con cui iniziare la sperimentazione gestionale mista. I posti riservati ai disabili poliomielitici saranno 55, ben di più degli attuali». A raffreddare gli entusiasmi, però, seguono gli interventi degli amministratori locali. «Siamo contenti per il bando», dice Giuseppe Lombardi, sindaco di Malcesine, «ma molte incognite restano senza risposta. Ricordo che, già molti anni fa, c’era stato un bando di sperimentazione gestionale, che però era andato deserto. Quindi bisogna vedere anzitutto com’è fatto l’attuale e poi chi aderirà e con che programmi per la nostra struttura». Lombardi prosegue: «Se passa l’articolo della Finanziaria che pone un tetto ai rimborsi per le cure extraregionali, come faranno i nostri compaesani a curarsi, visto che l’ospedale oggi non garantisce più risposte adeguate in molti settori, e i nostri cittadini gravitano sulle strutture di Arco e Rovereto? Dovremo pagare per ottenere le nostre cure sanitarie?». Di qui la «necessità assoluta», ribadita anche dal sindaco di Brenzone, Giacomo Simonelli, e dal consigliere rappresentante di Torri, Fabio Raguzzi, di «ripotenziare l’ospedale per rimetterlo nelle condizioni di alcuni anni fa, quando era un fiore all’occhiello e un polo d’attrazione per la sanità veneta» «Il dialogo in corso», conclude Simonelli, «deve continuare quest’anno, altrimenti si rischia di ritrovarsi con l’ospedale come una scatola vuota, non più appetibile per nessuno». Entrambi i cittadini hanno invece ringraziato medici e paramedici che sono rimasti ed hanno consentito all’ospedale di rimanere in piedi. Quindi il primario della riabilitazione, Bruno Danzi: «Non basta, però. Restano due grossi problemi. Primo, va creato subito, con responsabile medico e personale infermieristico, il centro di cura per i poliomielitici, visto che la lista d’attesa per un loro ricovero è oggi di un anno. Inaccettabile; servono rinforzi di medici e infermieri e un incremento della collaborazione neurologica con l’università di Verona. Secondo problema: la gestione della urgenza ed emergenza. Anche qui l’incremento di uomini e mezzi è indispensabile e va fatta una convenzione con gli ospedali del Trentino perché oggi non abbiamo una struttura di emergenza che dia risposte valide alla gente». Piccoli ha promesso che se ne interesserà, ma a gennaio, perché l’attuale bilancio non consente soluzioni. Protagonista a distanza della serata è anche l’assessore regionale alla sanità, Flavio Tosi, assente giustificato al momento degli auguri. Tosi infatti manda comunque un messaggio: «Sono d’accordo sul fatto che è necessario dare corso al centro nazionale per i poliomielitici. Di fatto, Malcesine lo è già per tutta Italia. Sono pronto ad appoggiare l’iniziativa a livello regionale e nazionale. Del resto il Veneto non può che guadagnare finanziamenti dallo Stato centrale, quindi qualità e visibilità per la sanità regionale». Commentando il bando di gestione, l’assessore ne sintetizza i capisaldi: «È ampio e consente al privato che interverrà di proporre seri programmi. Prevede una sperimentazione gestionale con quote del 49 per cento per il privato e del 51 per il pubblico e avrà durata di tre anni più altri tre».

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