lunedì, Aprile 29, 2024
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La gente butta di tutto: dalla carriola ai copertoni fino al cartello stradale.
Raccolti 40 quintali di immondizia dalla Protezione civile

Rifiuti in fondo al lago

Circa 40 quintali di immondizia, sufficienti a stipare ben due autocarri di merce di ogni genere. È stato questo il risultato della pesca che gli uomini del Gruppo della Protezione civile di Torri, guidati da Marcello Rizzi in collaborazione con i colleghi di Castelnuovo, agli ordini di Franco Zendrini, e con il Gruppo Aps Mondadori di Caldiero, oltre che alla Protezione Civile di Bussolengo, hanno effettuato nelle acque del lago. Da località Saldam fino al traghetto, a sud del centro, e poi da lungolago Barbarani fino alla chiesa, una trentina di persone tra sub e personale di terra ha scandagliato le profondità del Garda, liberandole da parte del segno della inciviltà lasciato da mano ignota. Tre gommoni e una chiatta per recuperare vecchi copertoni di automobile e di camion, pezzi di lamiere, brandelli di ferro, catene arrugginite di tutte le misure, una carriola senza ruota e perfino un cartello stradale con il limite di velocità di 20 chilometri orari (l’inciviltà di chi lo ha gettato nelle acque del più grande lago d’Italia corre molto più velocemente).«L’operazione fondali puliti», ha illustrato Marcello Rizzi ideatore, assieme a Franco Zendrini, della iniziativa e responsabile del coordinamento di tutti gli uomini, «è un segnale forte che si è voluto dare per cercare di sensibilizzare tutti sulla salvaguardia ambientale. Deve terminare l’atteggiamento di alcuni che, evidentemente, considerano il Garda come una immensa discarica dove gettare di tutto».«Queste giornate», hanno continuato dalla Protezione civile, che è stata supportata nelle operazioni anche dai Carabinieri nautici di Torri, dalla polizia municipale, dalla Croce Bianca e dal Circolo anziani, «hanno senso solo se poi si cambia il modo di fare. Altrimenti tutto tornerà come prima, anche se abbiamo già in programma di ripetere questa iniziativa qui in paese».Tra chi si è immerso nei fondali lacustri a dare aiuto, anche l’espertissimo subacqueo di Villafranca Francesco Scarinci, vero e proprio «mito» per gli appassionati, che più volte ha messo a disposizione delle forze dell’Ordine la propria esperienza per cercare di evitare incidenti ai subacquei. Inoltre, un altro esperto subacqueo d’eccezione: l’assessore regionale ai lavori pubblici e allo sport, Massimo Giorgetti, che ha detto: «Personalmente ho recuperato un sedile di automobile, tre copertoni di macchina e una maschera da sub che avrà almeno una trentina d’anni». Poi la dura analisi: «A Torri è stato come sollevare e guardare sotto al tappeto in una casa di persone poco pulite. La si deve smettere di non rispettare il Garda, che è il centro di un volano economico notevolissimo per tutti il Veneto».Una risposta positiva è infine giunta dal politico, ormai di casa a Torri, al coordinatore della Protezione civile Marcello Rizzi. Rizzi ha infatti chiesto per il gruppo l’interessamento di Giorgetti per avere dalla Regione un gommone. «Martedi scorso», ha detto l’assessore regionale, «la giunta veneta ha deliberato il bando per i contributi per l’acquisto di materiali e mezzi per i gruppi della Protezione civile. Invito il gruppo di Torri a fare la domanda e garantisco che il mio aiuto poi non mancherà di certo, vista l’importanza del lavoro che questi uomini, che sono volontari è bene ricordalo, svolgono a favore dell’intera società».

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