sabato, Gennaio 25, 2025
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Sospetta busta all’antrace? Uno scherzo In caso d’allarme non chiamare l’ospedale

Risolti i disagi al Pronto soccorso

Mentre non si conoscono ancora gli esiti delle analisi sul contenuto della misteriosa busta recapitata a una famiglia di Padenghe sabato scorso, non si è affatto spenta l’eco della vicenda che ha visto coinvolto il Pronto soccorso dell’Ospedale di Desenzano, costretto a chiudere i battenti per quasi sei ore, con molti disagi e un po’ di panico per coloro i quali sono entrati in contatto con la busta sospetta. Si è trattato sicuramente di uno scherzo idiota, ma cche ha fatto scattare l’allarme-antrace. Le condizioni di salute delle persone inviate precauzionalmente al Reparto Infettivi dell’ospedale Civile di Brescia non destano preoccupazioni: nella stessa giornata di sabato sono state dimesse. Interpellata, l’Asl di Brescia non ha fornito ulteriori particolari. Il black out del Pronto soccorso è stato causato, come fa sapere la Direzione sanitaria, «per l’impropria consegna della busta, con il risultato di provocare una catena di disagi, culminati nella necessità di spostare l’accesso allo stesso Pronto soccorso, per attuare la procedura di disinfestazione». La struttura sanitaria di urgenza del più importante ospedale del lago di Garda è rimasta così bloccata per parecchie ore, ma va detto che il piano di allarme è scattato in pochissimi minuti. Le procedure da seguire in caso di sospetto antrace o altro materiale ignoto sono ben altre. Proprio ieri la Direzione di Presidio ha emesso un comunicato in cui si ricorda «che nel caso di materiale ritenuto sospetto, va avvisata l’autorità di Pubblica sicurezza (numeri telefonici 112 e 113) la quale, a sua volta, provvederà ad attivare le procedure previste, allertando il medico igienista e facendo intervenire il servizio di disinfestazione. «Resta perciò chiaro che competenti in questi casi sono il ministero degli Interni attraverso la forza pubblica e l’Asl territoriale, che è altra cosa rispetto all’Azienda Ospedaliera e quindi all’ospedale. In ogni caso, non ci si deve rivolgere al Pronto soccorso». La psicosi del carbonchio è comprensibile, commentano le autorità ospedaliere, ma altrettanto comprensibili debbono essere le esigenze di un servizio pubblico importante e delicato qual’è quello di un Pronto soccorso ospedaliero, che non può venire interrotto nemmeno per breve tempo.

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