Venezia dà il via libera al piano di riqualificazione urbanistica e ambientale previsto per Prada. Con una delibera recente, dalla laguna arriva il disco verde a un Piru dall’iter tormentato che, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giacomo Simonelli, dovrebbe riuscire a «Contrastare la tendenza all’abbandono della nostra montagna, e a rendere vivibile per tutto l’anno un’area che oggi, purtroppo, dev’essere considerata depressa, visto il calo di residenti, la tendenza alla chiusura delle attività commerciali, la progressiva riduzione dei periodi di permanenza dei turisti».A dare l’annuncio dell’ approvazione ai sensi dell’articolo 45 della legge regionale 61/ 1985 è l’assessore ai lavori pubblici, Davide Benedetti. La formula, al di là del burocratese, significa in pratica che la regione veneto ha approvato il Piru con delle prescrizioni d’ufficio da applicare direttamente da parte della amministrazione, ma che consentiranno di non dover riportare all’esame del consiglio comunale il tutto, spigano in Comune.Insomma, un «buon successo» secondo Benedetti, dato che «le prescrizioni della delibera, oltre una quindicina, non sono sostanziali ma sono relative ad aspetti piuttosto marginali dell’intero piano di riqualificazione». Riguardano ad esempio modifiche al sedime della nuova viabilità, all’uso di materiali ecocompatibili, le coperture dei nuovi edifici da realizzare, il mantenimento a verde di spazi liberi non occupati da strade ed altro ancora.In pratica dopo un iter che aveva visto una contrapposizione frontale con le minoranze consiliari e che aveva comunque portato la maggioranza a ritirare lo strumento urbanistico una volta approvato e già in partenza per Venezia per modificarne alcuni aspetti, ora pare davvero che si sia imboccato il tratto finale della strada che dovrebbe portare a Prada un borgo residenziale con servizi annessi, oltre che opere pubbliche sparse sul territorio comunale. «L’intervento complessivo», spiega l’assessore Benedetti, «ammonta per la Prada srl a una spesa di oltre cinque milioni e mezzo di euro, con ricavi previsti per oltre sei milioni e settecento mila euro. È prevista la costruzione di un centro, che attualmente manca a Prada, con insediamenti residenziali suddivisi in cinque contrade denominate rispettivamente dei Ginepri, dei Castagni, delle Betulle, dei Faggi e Borgo Antico. La cubatura prevista per questi insediamenti è di 9.488 metri cubi, che possono equivalere grossomodo a una sessantina di appartamenti da 55 metri quadri ciascuno. Oltre a questa cubatura, altri 2.138 metri cubi sono previsti per volume non residenziale, cioè bar, negozi o attività commerciali varie. In tutto quindi 11.626 metri cubi, a fronte dei 16. 462 previsti in un primo momento». Ma la riduzione della cubatura complessiva non è l’unica modifica di rilievo apportata al progetto e ora approvata anche a Venezia. «Non sarà costruito l’auditorium comunale inizialmente previsto», spiegano in municipio, «e che magari potrà essere proposto negli anni a venire. Ma, soprattutto, vengono costruiti parcheggi a Castelletto e la riqualificazione di località Borgo, oltre alla destinazione di 17,335 metri quadri di superficie per costituire il parco di Prada a tutela dell’intera area». Già, perché, già con il piano regolatore del 1998, l’amministrazione comunale era in debito di aree di verde attrezzato per una superficie di 14.675 metri quadri.Il parco di Prada ridurrebbe il debito a 4.520 metri quadri. «Facciamo un bel passo avanti», dice Benedetti. Dal Piru l’amministrazione incasserà opere pubbliche per un valore di un milione e 230 mila euro. Nel dettaglio: un parcheggio a Prada a supporto della funivia, un parcheggio a Castelletto, località Sapel, la riqualificazione della località Pozzo e la proprietà della piccola chiesa di Prada, oltre alla superficie per il parco. «Speriamo», dice il sindaco, «che queste opere contribuiscano a rivitalizzare la frazione di montagna perché negli ultimi tempi si è assistito a un impoverimento progressivo. Ha appena chiuso un altro negozio. È impensabile che i residenti si fermino se mancano i servizi o che i turisti vengano se il borgo non è autonomo».«I rischi di questo investimento», prosegue Simonelli, «sono a carico della Prada srl. Tutte le opere a favore del territorio devono essere le prime ad essere realizzate e solo dopo il privato otterrà le concessioni edilizie». E visto che l’approvazione della delibera della giunta veneta è stata già pubblicata sul Bur, i rappresentanti della Prada srl dovranno andare in municipio a firmare i documenti. Nei prossimi mesi le opere pubbliche e il primo stralcio del villaggio residenziale in montagna potrebbero partire.