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Salò - Gardone Riviera: ritorna la pace Dopo anni di disaccordi, il consiglio comunale salodiano ha approvato una doppia convenzione con il Comune di Gardone

Salò – Gardone Riviera: pace fatta?

Salò – Gardone Riviera: ritorna la paceDopo anni di disaccordi, il consiglio comunale salodiano ha approvato una doppia convenzione con il Comune di Gardone. Gli accordi riguardano la sistemazione di alcune aree pubbliche a Barbarano, sul confine tra le due cittadine, e la gestione in forma associata del servizio di Polizia municipale. «Si tratta di un accordo epocale – afferma il sindaco salodiano, Giampiero Cipani – visto che da 300 anni i 2 Comuni bisticciano. Sembra che ora sia stato trovato il modo per gestire insieme questo territorio che s’interseca. Può essere considerato poi il primo passo verso altri accordi, come la gestione della serra o il Teatro comunale». Con la prima delle due convenzioni, che ha una durata di 5 anni, Salò cede in gestione (vigilanza, sorveglianza, regolamentazione sosta, pulizia, manutenzione) a Gardone i 50 posti auto, che sarebbero su terra salodiana, del parcheggio ad uso pubblico dell’Hotel Savoy ed i 16 del parcheggio a raso sopra la copertura del «Boat-Service», in via Valle Fiorita. In cambio il Comune di Gardone si prenderà carico (sistemazione arredo, nuova illuminazione, porfido, aiuole, manutenzione e vigilanza) della strada pubblica, situata nel territorio salodiano, vicino al Rimbalzello, che collega la 45 bis con il lungolago D’Annunzio di Gardone, così come delle aiuole nel tratto di marciapiede che va dal Savoy all’incrocio con via Rimbalzello. Per la sistemazione di questa zona di confine a Barbarano di Salò, «per un costo previsto di circa 16 milioni – spiega Bernardo Berardinelli, assessore salodiano ai Lavori Pubblici – il Comune di Gardone è autorizzato ad attingere ai fondi (700 milioni concentrati su un conto fruttifero in attesa della causa in corso) dell’ex Azienda autonoma di Soggiorno e Turismo Gardone-Salò». «Sarebbe opportuno avere il punto della situazione sulla vertenza in atto», afferma però Cobelli dalle minoranze. Ricordiamo, infatti, che c’è un contenzioso in ballo tra i due Comuni per la partizione della locazione dei beni che erano di proprietà dell’Aast (ristorante e cinema «Casinò» e Boat-Service): il primo e secondo appello si sono pronunciati a favore di Gardone in quanto l’azienda era ubicata nel suo territorio, ora si è in Cassazione. Inoltre, il Comune di Gardone si occuperà anche della via Valle Fiorita, che è situata proprio sulla linea di confine, a cavallo tra i due paesi, e le spese di manutenzione straordinaria verranno suddivise equamente. Con l’accordo si è cercato di evitare un altro possibile contenzioso, riguardante la località «Banale», di Gardone. Un paio d’anni fa si è verificata una frana causata dalla rottura dell’acquedotto di proprietà di Salò. È stato scoperto poi, che 45 utenze di questa zona gardonese utilizzavano l’acqua della rete salodiana pagandone il tributo a Gardone, per una perdita, per Salò, di circa 30 milioni. L’Amministrazione gardonese verserà, così, una somma di 30 milioni alla città di Salò per la sistemazione dei danni della frana (circa 60 milioni). La seconda convenzione approvata riguarda la Polizia municipale dei due paesi, che sarà gestita come «servizio associato»: «Ogni Comune manterrà la gestione autonoma del proprio corpo – ha spiegato l’assessore Scotti – qualora a Salò servisse l’aiuto dei vigili di Gardone, le ore di lavoro prestate saranno compensate con altrettante ore». Si parla di «compensazione di servizi»: in particolare, il corpo salodiano (di 12 elementi) potrà mettere a disposizione di quello di Gardone (di 4 dipendenti) alcune professionalità particolari, come quella di vigilanza edilizia ed annonaria (per il controllo delle licenze commerciali). Sarà il comandante di Salò, Sandro Morandi, a gestire i 16 uomini a disposizione, se necessario, di entrambi i Comuni. Per il controllo è stata istituita una conferenza dei due sindaci (Cipani e Bazzani). La convenzione vale due anni, con un periodo iniziale di prova di 6 mesi. Per entrambe le convenzioni, nel gruppo di minoranza che pur si dichiara favorevole a tali iniziative, Zambelli ha votato no «perché nei testi delle convenzioni non si fa riferimento specifico a costi e benefici». Si sono astenuti invece Pezzali, Ventura, Forni e Cobelli, il quale ha chiesto che il Consiglio Comunale venga informato sui risultati del periodo di prova di 6 mesi di collaborazione.

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