Al Porto

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    Il pesce d’acqua dolce è una materia prima ostica e difficile, piace poco ai nostri chef che raramente si cimentano con impegno nella sua elaborazione, ancora meno piace alle guide gastronomiche che citano appena nobili eccezioni come questa. Ancora mani femminili all’opera e anche qui un’autodidatta Wanda Perotti con i suoi due nipoti Saulo e Francesco Della Valle, che prosegunoo nella conduzione più che ventennale di questo Ristorante unico nel suo insieme.Tra i suoi amici e maestri c’è Walter Bianconi del Tivoli di Cortina, chef di grande tecnica e capacità. Siamo proprio in riva al lago nei pressi del porticciolo, come rileva il nome, in un ristorante elegante e curato, con una carta vini importante, il pane (squisito) fatto in casa. Non troverete né carne né pesce di mare, eppure non ci si annoia di fronte al tortino di salmerino e gamberi di fiume in foglia di spinaci con salsa gialla all’aceto di mele in bel contrasto cromatico, al cavedano mantecato su tortino di polenta integrale. Tra i primi, le pappardelle con coregone e broccoletti, il tortino di riso con persico ed erba cipollina (nulla a che vedere con i tanti risotti al persico visti in giro!) e tra i secondi il trancio di luccioperca su ratatouille di verdure, l’ottimo filetto di salmerino su tortino di uova ed asparagi. Molti anche i dolci con una mousse leggerissima di ricotta e torrone ai mandarini cinesi, con un parfait di cicoria e caramello speziato, per finire con lo spettacolare “saturno”, una lama di cioccolato fondente che divide una sfera di cioccolato juvara lactée e caffè noir. (da Grand Gourmet)

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