venerdì, Maggio 16, 2025
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La creazione del comune di Lazise fu il risultato di un processo tutto particolare.

Sfilata in onore di Ottone per rievocare l’autonomia del 983

La creazione del comune di Lazise fu il risultato di un processo tutto particolare. Lazise, prima del Mille, aveva per popolazione un gruppo di uomini mai stati infeudati ma abituati, perché formanti ecclesiasticamente una pieve, all’organizzazione ed alle libere assemblee nelle quali trattavano i comuni interessi religiosi: come, ad esempio, la nomina dei pievani. Per la sua posizione topografica, poi, era diventato lo scalo naturale delle merci che qui affluivano soprattutto dall’Adige, per poi passare ai centri più importanti della Lombardia. «E’ chiaro che trovandosi in queste favorevoli circostanze» scrive Don Giovanni Agostini, «i nostri antenati approfittassero di ogni buona occasione per darsi un libero ordinamento comunale». E la buona occasione si presentò nel 983, quando l’imperatore Ottone II riunì a San Zeno di Verona la Dieta che doveva deliberare la conquista del Mezzogiorno d’Italia. Allora i 18 capi del paese, tra i quali il «presbitero» Gisemperto, domandarono ed ottennero un prezioso diploma, con il quale si concedeva il diritto di riscuotere un tributo di «due imperiali» dai negozianti lombardi che approdavano al porto, quello di esigere una tassa sulle merci di passaggio (dogana) e su quelle esposte durante il locale mercato, quello di sfruttare la riva da uno all’altro confine del territorio, quello di pescare e finalmente di fortificare con mura torrite e merlate il vecchio castello. Scrive il Cipolla: «… sembra quindi che il Diploma di Ottone II contenga l’attenzione di un fatto prezioso per la storia veronese; l’organizzazione di una forma qualsiasi di governo popolare dove mancavano i vincoli del governo ufficiale. Le persone nominatamente ricordate in quel documento, si possono considerare quasi come rettori e consoli dell’erà successiva». Per spiegare compiutamente quanto riporta lo storico diploma, stasera alle 21, nella antica chiesetta di San Nicolò al porto, il prof. Giulio Rama, presidente dell’associazione Francesco Fontana, parlerà alla cittadinanza e ai turisti del diploma ottoniano. E per l’occasione, in via del tutto eccezionale, l’antico documento, tanto caro alla comunità lacisiense, sarà trasferito dalla sede municipale alla chiesetta, sul porto, per essere ammirato e commentato. È la prima volta in assoluto, nella storia moderna, che il diploma viene offerto al pubblico. È una occasione da non perdere sia sotto il profilo storico che culturale: dal diploma ottoniano scaturisce infatti la corporazione degli Originari che formava la classe fondamentale e predominante per il governo del comune. La kermesse continua anche domani con partenza alle 10.15 da porta San Zeno di un corteo in costume: alle 10.30 arrivo di Ottone II, a cavallo, in piazza Vittorio Emanuele II, firma del privilegio, lettura del documento da parte dell’araldo e sua consegna al sindaco; alle 11 brindisi d’augurio con vino offerto da alcune aziende vitivinicole locali; alle 11.15 sfilata dei cavalieri di Caneva World e corteo di comparse in costume per le vie del centro. Alle 15.30 processione degli originari della comunità accompagnati dalla associazione musicisti e sbandieratori di Arquà Polesine, da I Signori di Rivalta di Castelnuovo Don Bosco (Asti), dai Falconieri della città bavarese di Rosenheim gemellata da anni con Lazise. Alle 19, il corteo di commiato.

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