giovedì, Maggio 2, 2024
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Ecco come saranno distribuiti i 400mila euro raccolti dalla Fondazione della Comunità Bresciana nei Comuni di Garda e Valle Sabbia. Tra i beneficiari scuole, oratori, aziende. Ma anche l’unico negozio di Clibbio

Sisma, contributi per rinascere

A prima vista è solo una tabella con dei numeri: 20 mila di qua, 36mila di là, un pro-memoria apparentemente freddo. E invece c’è tanto calore in queste cifre, che raccontano storie, contabilizzano emozioni, monetizzano la speranza.Sono le cifre della solidarietà per i terremotati del Garda e della Valsabbia, quelle dei fondi raccolti dalla Fondazione Comunità Bresciana Onlus, che ha reso noto a chi saranno destinati i quattrini: in totale 402.256 euro, raccolti direttamente dalla Fondazione, dalla Provincia, dall’Associazione industriale bresciana e da tanti altri benefattori, compresi semplici cittadini.I beneficiari sono aziende, scuole, oratori, parrocchie danneggiate dal sisma di ottavo grado Mercalli del 24 novembre scorso. Era impossibile dare soldi a tutti, per cui si sono scelti progetti che avessero una valenza collettiva, la cui rinascita potesse simboleggiare la rinascita di interi paesi.AIUTO ALLE AZIENDE. Un lotto consistente di beneficiari (oltre 92mila euro raccolti dall’Aib) è formato da realtà del mondo del lavoro, le cui strutture produttive sono state danneggiate dal terremoto. Si tratta, sia chiaro, dei contributi di solidarietà della raccolta fondi: un’altra cosa rispetto agli indennizzi statali e regionali, che pure stanno arrivando.Sul Garda e in Valsabbia, Aib e Fondazione hanno deciso di dare un aiuto a quattro industrie. Un contributo di 20mila euro andrà a Sabbio Chiese alla ditta Fba, che ha avuto danni complessivi per 80 mila euro. Altri 20 mila alla Dosso Alto Spa di Bagolino (che dopo il sisma aveva denunciato danni per complessivi 107 mila euro); beneficiarie anche due realtà storiche: la Fonte Tavina di Salò (20 mila euro sui 70 mila di danni) e la Fonti di Vallio a Vallio Terme (20 mila euro, su un danno di 251mila).TORNARE A VIVERE. Aiutare, con progetti mirati, intere comunità: questo è il criterio di assegnazione dei fondi. Ecco perchè, tra i progetti, la Fondazione Comunità Bresciana ha privilegiato parrocchie, comuni, scuole, enti di assistenza o luoghi di rilevanza sociale. Roè Volciano, per esempio, ha ricevuto 36 mila euro, equamente suddivisi tra l’oratorio e la Casa di riposo della frazione Gazzane. A Villanuova andranno 36 mila euro per la palestra comunale (su un totale di 75mila euro). A Preseglie la stessa cifra per la scuola materna. Salò e Gardone Riviera hanno ricevuto pure 36 mila euro ciascuno, antrambi come contributo per i rispettivi oratori. A Vobarno i 36 mila euro assegnati, saranno utilizzati per la chiesa parrocchiale di Pompegnino, che ha subito un danno di 410 mila euro. Un altro aiuto è destinato a Gavardo, dove i 36 mila euro serviranno per la scuola elementare di Sopraponte. A Sabbio Chiese, 36mila euro sono andati alla parrocchiale di Clibbio. Dove anche qualcun altro è stato giustamente aiutato. «IL PRIMO SORRISO». Un «residuo» di 12mila euro è stata destinata dall’Aib a una realtà molto piccola: un negozio a conduzione familiare a Clibbio di Sabbio Chiese, lo stesso negozio che ha ricevuto 21mila euro dalla Fondazione, per un totale di circa 34 mila euro. Ma non è un favoritisimo: aiutando questa piccola realtà, si è aiutato l’intero paese.«Il nostro è l’unico negozio di Clibbio: se chiudiamo noi, in paese non ci sarà più nessun posto dove fare le piccole spese quotidiane: per questo ci hanno aiutati», spiega la titolare Flora Madernini, che del terremoto di un anno fa ha un ricordo tremendo.«Avevamo casa e bottega nella stessa palazzina – racconta -: in pochi minuti abbiamo perso tutto. Abbiamo dovuto demolire quel poco che era rimasto in piedi, e adesso stiamo ricostruendo, mentre aspettiamo i fondi regionali. Il contributo della Fondazione, che ci è stato comunicato martedì, è la prima bella notizia che abbiamo ricevuto in 11 mesi, il primo sorriso dopo tanto patire».Da un anno la signora Flora continua coraggiosamente la sua attività. Ma il negozio si è dovuto trasferire in un garage: un box auto, un garage appunto, dove è stata provvisoriamente autorizzata l’attività di vendita. Alimentari, frutta e verdura, merceria: «Tutto il paese ci ha aiutati a mettere su questo negozio di fortuna. Non è il massimo, nè per la praticità nè per l’immagine. ma i nostri clienti, che sono amici, non ci hanno abbandonati. Ma non ci aspettavamo anche l’aiuto della Fondazione: quando ci hanno invitati in sede, l’altro giorno, avevamo gli occhi lucidi».CUORE E TESTA. Interventi mirati, si diceva, che non risolvono del tutto i problemi, ma che fissano priorità, tendono concretamente la mano, fanno sentire meno soli.«I fondi raccolti dalla Fondazione Comunità Bresciana – dice l’assessore provinciale Corrado Scolari – sono l’ennesima dimostrazione del grande cuore della nostra gente: serviranno per ridare dignità ai luoghi di ritrovo e alle comunità. Se Brescia ha dimostrato di avere un gran cuore, questa Fondazione ne rappresenta l’anima».

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