giovedì, Maggio 2, 2024
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Il Comune ha inviato alla Regione e alla protezione civile una mappa dei guasti causati dall’acqua alta del lago. Oltre duecento milioni di danni secondo le prime stime dei tecnici

Spiagge e passeggiate tutte da rifare

L’emergenza si allontana il danno, invece, resta. Eccome. Con una dettagliata relazione dell’ufficio tecnico municipale, i due geometri incaricati dal sindaco Alberto Vedovelli hanno redatto «in via preliminare», la mappa dei danneggiamenti subìti a fine novembre per la «esondazione del lago di Garda», come è stato definito, in burocratese, l’innalzamento e lo straripamento del Benaco. Sebbene le acque del lago siano ora, almeno nel territorio comunale di Torri, ai limiti di guardia ma non più in grado di riversarsi nelle vie a ridosso del centro storico e di inondare tutte le passeggiate presenti, il pericolo e lo stato d’allerta scema piuttosto lentamente. Prudenzialmente infatti, tutto il lungolago Barbarani e parte delle vie che dal centro sboccano sulla passeggiata, restano transennate ed interdette al transito pedonale e veicolare, come disposto da una ordinanza del primo cittadino. «Per quanto riguarda i danni che si sono finora potuti conteggiare», ha illustrato il sindaco Alberto Vedovelli, «una prima valutazione, sicuramente ampiamente sottostimata parla di oltre duecento milioni. Questo conteggio però è del tutto approssimativo. E’ tutt’ora difficile capire cosa sia stato danneggiato, specie nella zona del lungolago Barbarani, dove le acque hanno portato via la quasi totalità dei massi frangi-flutti ma dove, dato l’elevato livello delle acque, è impossibile essere precisi». L’Amministrazione comunale ha comunque già presentato il conto dei danni, come molti altri paesi rivieraschi, nelle mani dell’assessore regionale all’ambiente e alla protezione civile Massimo Giorgetti. Ma i capelli del sindaco di Torri si sono raddrizzati, più che per i danni registrati sul lungolago Barbarani, per quelli della località «Baia Stanca», «Punta Cavallo» e alla «Baia dei Pini». Qui infatti, la spiaggia sicuramente più frequentata ed apprezzata nel periodo estivo, interi tratti di lungolago in porfido sono stati sollevati dalla furia delle acque, spinte dal fortissimo vento che spesso sferza da nord. «Ampi tratti della pavimentazione», come si legge nella relazione tecnica, «sono stati erosi e sollevati, come i relativi còrdoli in pietra, alcuni dei quali risucchiati dalle acque e probabilmente non più recuperabili». Ma non è tutto. «Accumulo di materiale ghiaioso, pietre e relitti di pontili», «sradicamento di alcune piante di salice», «cedimenti di strutture in muratura», «distruzione di interi pontili» quali quello del Lido Bagni di proprietà comunale danni vari, sono stati rilevati in località «Saldam», «San Faustino», «Piaghen», Pai, «Spiaggia d’Oro», e «Molo De’ Paoli». Insomma, un vero e proprio bollettino di guerra per tutte le principali passeggiate del paese. Ma se di acqua sotto i ponti, ma forse in questo caso anche sopra e a lato, ne è passata davvero tanta, ora non resta che sperare che gli Enti preposti mantengano la parola data e rifondano i gravi danni ai comuni rivieraschi. «Il tempo c’è ma bisogna comunque fare in fretta», conclude il sindaco Vedovelli, «dato che le passeggiate e le spiagge sono ora davvero impresentabili. Conoscendo i tempi per agire poi, resta da sperare di riuscire a mettere tutto a posto, in vista della prossima primavera e della stagione turistica». Gerardo Musuraca

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