Gli albergatori di Limone non transigono: pretendono assolutamente l’apertura della strada a finestre e l’apertura totale nella settimana di Pasqua. Scelta la linea dura, sono passati all’azione. Prima una nota del presidente della Riviera dei Limoni, Chicco Risatti, in cui annunciano che se non saranno accolte le loro richieste saranno attuate le seguenti azioni di protesta: astensione dalle urne il 13 maggio; drastico ridimensionamento del personale degli alberghi; congelamento di tutte le forniture provenienti dal Trentino; «incarico al nostro studio legale per qualsiasi azione ritenuta opportuna a tutela dei nostri interessi ed a salvaguardia d’eventuali perdite»; manifestazioni di protesta a Trento presso la Provincia, a Riva, Torbole ed Arco. Poi i fax ai fornitori. Gentilini ne cita uno in cui l’albergo XY dichiara che se entro il 31 marzo non saranno state ottenute le garanzie sui transiti lungo la vecchia strada, tutti gli ordini sono da ritenersi annullati: anche il viaggiatore può risparmiarsi di andare a Limone, perchè i rifornimenti verranno effettuati da sud, passando sulla frana. Fax dello stesso tenore stanno cominciando ad arrivare anche ad artigiani altogardesani impegnati negli alberghi di Limone.
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Gli albergatori di Limone decisi sulla Gardesana a Pasqua
Strada aperta o rivoluzione
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