La Rocca di Manerba torna alla ribalta nello scenario gardesano con quello che può essere definito come il primo passo verso la realizzazione del progetto di parco: un progetto di valorizzazione anche turistica di un’area di 900 mila metri quadrati, attualmente adibita a parco comunale di interesse sovracomunale, messo a punto già da alcuni mesi, che aveva tuttavia bisogno di un primo strumento attuativo per cominciare a concretizzarsi seriamente. Ebbene, tale strumento è stato adottato venerdì sera dal consiglio comunale: nella sostanza, si tratta di un piano attuativo che regolamenta ogni tipo di attività urbanistica nel parco, dettando le norme necessarie per regolare qualsiasi tipo di intervento in questa zona delicata e di grande pregio ambientale, floro-faunistico e archeologico. Starebbero insomma in questo documento le regole necessarie per cominciare a pensare seriamente alla trasformazione del parco della Rocca in un’area attrezzata e organizzata secondo un modello ben preciso, studiato e formalizzato in un progetto già presentato lo scorso anno. Il modello che l’amministrazione ha in mente è quello di un parco attrezzato, con percorsi, aree di sosta e di ristoro, calibrato per non più di 100 mila visitatori all’anno, con la delimitazione di un’entrata e di un’uscita e con un ingresso che, una volta ultimato il progetto, diventerebbe a pagamento. Un progetto la cui realizzazione non può certo dirsi imminente, considerato che le risorse finanziarie sono ancora tutte da trovare: l’amministrazione sta valutando a livello istituzionale, sia con la Regione che con la Comunità europea, l’esistenza di fondi legati alla riqualificazione ambientali cui poter avere accesso, ma il problema del finanziamento del progetto è ancora tutto da risolvere, così come quello dell’eventuale gestione del parco (è ancora in gioco l’idea della costituzione di un Consorzio forestale che comprenda Comune e proprietari delle aree). «Di certo tuttavia l’adozione del piano attuativo rappresenta la concretizzazione dello strumento necessario per muovere i primi passi in questa direzione – dice il sindaco Isidoro Bertini – Qualsiasi tipo di intervento si voglia fare nell’area del parco sarà infatti disciplinato da questo piano». Quali i contenuti del documento? «Va innanzitutto sottolineato che il piano è stato suddiviso in varie sottozone – spiega il primo cittadino – Vi saranno aree particolarmente delicate e pregiate sulle quali non sarà possibile effettuare alcun tipo di intervento tranne lavori di manuntenzione, altre dove invece potrà esplicarsi la realizzazione delle strutture necessarie al futuro parco». Bertini spiega ad esempio che per i proprietari delle aree non sarà più possibile stendere recinzioni come successo, tra grandi polemiche, un paio di anni fa, senza autorizzazione. Vengono regolamentate inoltre le eventuali realizzazioni di percorsi, aree di sosta, delle zone di ingresso ed uscita, insomma di tutte le eventuali modifiche che sarebbero necessarie una volta che il parco diventasse un’area attrezzata con ingresso a pagamento. E per alcune abitazioni presenti all’interno dell’area (non più di 3 o 4 edifici) saranno permessi piccoli ampliamenti per adeguamenti igienico-sanitari (circa 50 metri quadrati ad abitazione). Da sottolineare che nel consiglio di venerdì è stato adottato anche il piano sulle colorimetrie, che regolamenta le colorazioni degli edifici del centro storico con il fine di armonizzare l’impatto visivo recuperando la caratterizzazione tipica del luogo. Chiunque in futuro decida di metter mano alla verniciatura esterna di un edificio dovrà essere autorizzato preventivamente dal Comune.
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Il «Parco della Rocca» si prepara per il futuro Via al piano attuativo
Su un’area di 900mila metri quadrati
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