domenica, Aprile 28, 2024
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Le restrizioni nell’accesso alle cure spaventano anche albergatori e commercianti. I 70 euro in più potrebbero tradursi in un forte calo di presenze

Ticket sulle terme, crescono i timori

Terme in fibrillazione il giorno dopo l’inserimento in Finanziaria del ticket di 70 euro sulle cure termali. I vertici delle Terme di Sirmione dopo aver appreso la notizia sono stati impegnati in una riunione operativa, peraltro già in agenda, che ha occupato l’intera giornata di ieri. Gli esperti, con a capo il consigliere delegato della società Filippo Maria Ferné, hanno avuto anche ripetuti contatti con Federterme. Ma non c’è scoramento, piuttosto una certa prudenza. Infatti, dalla sede di Federterme, attorno alle 19, è giunto un primo documento in cui si legge che «il Parlamento deve rivedere la norma» e invita le Regioni a intervenire. «E’ sicuramente un primo passo del quale dobbiamo dare atto in primo luogo al ministro Sirchia che ha dato la sua disponibilità per individuare soluzioni che non penalizzassero il settore termale»: questo un primo commento di Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Federterme, l’associazione che rappresenta oltre 350 terme italiane, alla stesura del testo di legge finanziaria nella parte che riguarda le cure termali. Pecci auspica, inoltre, che il Parlamento apporti i necessari correttivi. Intanto il direttivo è stato convocato a Roma venerdì 4 ottobre presso la sede di Confindustria. Indubbiamente, l’applicazione del ticket di 70 euro, pari a quasi 140 mila lire, se confermata nella Finanziaria, non potrà creare che malumori nel settore. A Sirmione , però, la paura serpeggia anche nel settore alberghiero e in quello del terziario i quali finora hanno beneficiato della presenza di due stazioni termali di assoluto valore in Italia, tanto da essere classificate «la prima azienda privata termale» nel nostro Paese. Al «Catullo» e al «Virgilio» vengono erogati fanghi e bagni, idromassaggi, insufflazioni, cure inalatorie, ventilazioni polmonari, irrigazioni, massaggi, e via discorrendo. Sia Raoul Negri, presidente dei Commercianti, sia Dino Barelli, numero uno degli Albergatori, hanno di che se preoccuparsi. Dice Barelli: «Apprendo solo ora del raddoppio del ticket. Temiano ripercussioni e tra l’altro la stagione turistica quest’anno si chiude in rosso». Anche Negri si dichiara «preoccupato per le conseguenze che potrebbero ricadere su Sirmione». Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio sul ruolo recitato dalle Terme nel comparto turistico di Sirmione è servito con alcuni dati. I due stabilimenti di Colombare (Virgilio) e del centro storico (Catullo) nei primi sei mesi di quest’anno hanno fatto segnare un »5%: 15.800 clienti che hanno sviluppato quasi 190 mila presenze. Particolarmente frequentato il Centro di Sordità Rinogena che con 2.900 arrivi incrementa del 7,5% rispetto allo stesso periodo del 2001. Bene anche il Centro Broncopneumologico, trasferitosi dal «Catullo» al «Virgilio»: gli arrivi sono aumentati del 13%. E altrettanto bene sta andando il Centro Estetico Termale del «Catullo» che, dopo un anno dal taglio del nastro, vede crescere la propria clientela. I risultati ottenuti finora sono in linea con le previsioni della vigilia. La Società Terme ha realizzato lo scorso anno opere per 3,6 milioni di euro ed è stata raggiunta la massima occupazione con 385 addetti, di cui il 70% residenti in zona. Il fatturato (dati 2001) è stato di 17,7 milioni di euro con un incremento del 9,4%. Infine, l’utile: 1,08 milioni di euro. Le Terme di Sirmione, infine, hanno anche il settore alberghiero che, sempre lo scorso anno, ha fatto registrare un » 17,8% di fatturato. La strategia di destagionalizzazione delle proprie attività è risultata finora vincente. Le preoccupazioni non risparmiano anche la Valcamonica. Eugenio Solini, presidente delle terme di Angolo , appresa la notizia, si mostrava ieri, lievemente «sollevato» rispetto a quanto non lo fosse sabato scorso, prima che la finanziaria venisse discussa e approvata. «Dirmi completamente soddisfatto della decisione del governo di alzare significativamente il ticket per chi vuole usufruire delle cure termali non posso certo, però ritengo che l’introduzione del ticket sia il minore dei mali. Se avessero tagliato le cure, le conseguenze per le terme sarebbero state assai gravi e, personalmente, per sopravvivere, avrei dovuto ridurre drasticamente la manodopera occupata. Così invece – dice ancora Solini – finiremo con l’avere qualche contrazione nelle presenze, che non potrà mai essere tanto significativa da indurci ad assumere provvedimenti particolari». Qualche preoccupazione maggiore il nostro interlocutore, ripensando alla Finanziaria, ce l’ha con riferimento agli esentati dal pagamento del ticket. «Una cosa che mi pare di non potere condividere – aggiunge Solini – è l’aver tolto l’esenzione dal ticket ai pensionati. È giusto che siano esentati i grandi invalidi, ma sarebbe stato egualmente giusto che continuassero ad esserlo anche i pensionati a basso reddito perchè di fronte ad una cura dal costo di 150-200 euro, pagarne 70 di ticket è un grosso sacrificio che non tutti saranno disposti a fare». Il timore è quindi che alla fine qualche contrazione nelle presenze potrebbe esserci? «Non sono un mago – è la risposta – e quindi non son in grado di prevederlo. Ho invece qualche certezza sul fatto che contrazioni ci saranno sul numero delle cure che ogni termalista chiederà. Fino ad oggi – osserva ancora Solini – chi aveva esenzioni totali o parziali, finiva per fare una seconda o magari una terza cura. Ora, invece, avendo un ticket così alto da pagare, finirà che chi prima faceva magari tre cure ne farà due e chi ne faceva due ne farà solo una, quella del servizio sanitario nazionale. Un calo quindi – conclude Solini – alla fine ci sarà». Quanto alle cure termali nella stazione di Angolo Terme, quella più richiesta è la cura idropinica indicata per molte malattie dello stomaco, del duodeno, dell’intestino, del fegato e delle vie biliari, dei reni e delle vie urinarie. In sintonia con Angolo, i «vicini» di Boario e Ome alle prese con un provvedimento poco gradito e del quale al momento non si possono che prevedere effetti negativi.

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