venerdì, Settembre 29, 2023
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Torna la magia del Presepe Meccanico con la voglia di stupire grandi e piccoli

 Nel­la Notte San­ta di tredi­ci anni fa, per la pri­ma vol­ta, nel­la vec­chia chiesa di San Gio­van­ni a Maner­ba del Gar­da, si alzò il sipario sul  mec­ca­ni­co. Quest’ anno con lo stes­so spir­i­to il grup­po di volon­tari­a­to «Ami­ci di San Bernar­do» tor­na ad offrire la magia del pic­co­lo gioiel­lo d’ar­ti­giana­to divenu­to negli anni un apprez­za­to appun­ta­men­to del cal­en­dario di fine anno del Bena­co. Res­ta iden­ti­ca la voglia di stupire, gran­di e pic­coli, in un’oc­ca­sione spe­ciale come .  Anche per l’edi­zione numero tredi­ci, le per­sone di buona volon­tà che intorno al pre­sepe si sono ritrovate nei lunghi mesi di preparazione, non si sono risparmi­ate in fan­ta­sia ed orig­i­nal­ità, nel com­bina­re — con la nat­u­ralez­za del­l’ispi­razione popo­lare pro­pria del­la «inven­zione» di san Francesco a Grec­cio — scene che richia­mano la nar­razione evan­gel­i­ca del­la Nativ­ità e quelle invece rad­i­cate nel­la vita quo­tid­i­ana sul  con i suoi mestieri, le sue tradizioni e i suoi per­son­ag­gi.  Ad avvin­cere è sem­pre la sug­ges­tione emana­ta da una Betlemme domes­ti­ca che pren– de ser­e­na­mente vita tra gli ulivi, capace di affascinare ad ogni età, ed esalta­ta dal­l’arte e dal­l’ingeg­no che trapelano dal­la sua real­iz­zazione. Dai giochi di luce alla ric­chez­za di par­ti­co­lari e sce­nari accu­rata­mente dis­posti ogni anno, gra­zie ad orig­i­nali mec­ca­n­is­mi arti­gianali, anche elet­tron­i­ci, costru­iti ad hoc per i movi­men­ti delle stat­ue. L’ef­fi­ca­cia del­l’idea è attes­ta­ta dal numero di vis­i­ta­tori cresciu­ti di anno in anno. Ma le parole non riescono a ren­dere la grazia e la forza sug­ges­ti­va di ques­ta inizia­ti­va, che pre­sen­ta anche final­ità benefiche. Bisogna «arren­der­si» al bim­bo che ognuno di noi por­ta nel cuore, a volte sen­za saper­lo, e vis­itare di per­sona il pre­sepe di Maner­ba, con l’an­i­mo ben dis­po– sto a las­cia­r­si «cat­turare» da una sen­za tem­po dal fas­ci­no lieve e inno­cente come la neve. Per­ché ogni anno — nonos­tante tut­to — il Natale resti anco­ra un po’ Natale. 

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