venerdì, Novembre 15, 2024
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Gli Amici della Tirlindana si appellano a Provincia e Comune

Tre canneti per salvare lago e pesci

Una settantina di soci dell’associazione “Amici della Tirlindana”, con le gentili consorti, si sono dati appuntamento al “Liberty” per una riunione conviviale, durante la quale sono state tirate le somme di un’annata certamente non brillante, almeno sul piano delle catture.Presenti l’assessore comunale Marco Tanas, il consigliere provinciale Nerio Giovannazzi, e Fabrizio Trentini, vicepresidente della Fraglia della vela, si è colta l’occasione per fare un bilancio dell’attività organizzativa – che spazia dalle gare di pesca, all’organizzazione di regate particolari – ma anche per gettare sul piatto idee e proposte per il futuro. In particolare si sta valutando l’opportunità di allargare a tutto il Garda l’ormai tradizionale gara tra vele latine e, soprattutto di incentivare l’azione portata avanti per la tutela dell’ambiente lacustre. In questi tempi nei quali il lago certamente non brilla per la sua vita subacquea, costatato che le catture sono andate via via sempre diminuendo, si è fatta un’attenta analisi dei fenomeni che porterebbero a questo calo, individuando peraltro possibili rimedi. La forte antropizzazione della sponda settentrionale del Garda – si legge su studi autorevoli – ha indotto notevoli modificazioni delle rive e, di conseguenza, alla scomparsa degli ambienti adatti alla vita ed alla riproduzione di molte specie animali e vegetali autoctone.Confortati d’interessanti fotografie d’anteguerra, nelle quali si vede un unico canneto che parte dai Sabbioni fino ad arrivare al porto San Nicolò (qui il pesce trovava l’ambiente ideale per riprodursi, crescere e svilupparsi), i pescasportivi rivani chiedono alla Provincia ed al Comune di attivarsi per la creazione di “habitat protetti”, con il reimpianto del canneto in alcune zone. In particolare sono state indicate le rive all’interno ed all’esterno dei laghetti nella zona della “Spiaggia dei Pini”, le parti sud dello “Sperone” e dell’hotel “Pier”. Sono zone non adatte alla balneazione, dove si potrebbe reintrodurre il canneto con speciali protezioni di gabbia e gli avannotti neonati potrebbero trovare il loro ambiente protetto. Il gruppo del presidente Adolfo Pellizzari sta insomma portando avanti una battaglia di civiltà che darà benefici non solo a chi va per lago con canna e mulinello, ma a tutti.

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