È con grande perplessità che ho letto la replica dell’avvocato Italo Della Cella al mio articolo sulla presentazione del progetto per la costruzione della nuova scuola elementare. La localizzazione: la didascalia della foto (non scritta da me) è effettivamente imprecisa, ma il testo parla di «località Porto Vecchio, in un’area adiacente al forte austriaco»; il nome della località in cui dovrebbe sorgere la scuola è effettivamente Porto Vecchio e definire l’area interessata «adiacente» al Forte (trovandosi a 600 metri) non mi pare una forzatura né sintattica né catastale; sono invece lieta di constatare che l’autore della replica conosca così bene l’ubicazione del progetto, perché significa che ne è quanto meno al corrente. La storia: il «Forte Salvi» di proprietà dell’avvocato Della Cella è stato sì progettato dall’architetto francese Chasseloup, ma è stato costruito dagli austriaci; i francesi hanno solo iniziato il cosiddetto «movimento terra» in preparazione alla costruzione della fortificazione e sono stati gli austriaci a riprendere in mano il progetto costruendo, per altro, Forte Salvi secondo i loro criteri. Tutto ciò non ne fa una costruzione che si possa chiamare «austriaca»? Inoltre l’opera non è «la più antica della cinta interna di difesa della fortezza di Peschiera»: questo «titolo» è appannaggio del «Forte Salvi Vecchio» (tant’è che quello di cui parliamo è chiamato «Forte Salvi Nuovo» essendo più «giovane»); ed è il «Salvi Vecchio» ad essere stato costruito e completato dai francesi (insieme al «Mandella Vecchio» e al «Ridotto centrale del Mandella»). Giuditta Bolognesi
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È con grande perplessità che ho letto la replica dell’avvocato Italo Della Cella al mio articolo sulla presentazione del progetto per la costruzione della nuova scuola elementare.