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L'ipotesi lanciata da un gruppo leader nel settore fieristico di portare a Riva del Carda una scuola privata per il turismo

Una facoltà di Scienze turistiche

L’ipotesi lanciata da un gruppo leader nel settore fieristico di portare a Riva del Carda una scuola privata per il turismo sta riscuotendo più critiche che consensi. Non piace a certe forze politiche della stessa maggioranza e non piace a molti comuni cittadini. E’ il caso di Enrico Rossaro, personaggio noto a Riva del Garda e non solo e sempre attento alle problematiche legate al turismo. Per Rossaro il traguardo ideale per far fare a Riva un vero salto di qualità nell’offerta del settore è arrivare “all’istitutizione di una facoltà di Scienze Turistiche, collegata con l’Università di Trento”. “A parte il fatto che una scuola privata per il turismo in zona c’è già – osserva Enrico Rossaro – non occorre spingere gli occhi tanto lontano per avere un esempio pratico più che evidente che questa soluzione sarebbe vincente. In Svizzera, sul versante nord delle Alpi, è stata creata in una cittadina vicina al lago di Costanza quell’università di scienze tu-ristiche che si avvale tra l’altro di due famosi professori (Hunzinger e Kraft, per la cronaca) e che ancora oggi va per la maggiore in tutto il mondo”.Secondo Rossaro a Riva si potrebbe prevedere una laurea breve (2 anni) con la possibilità di altri 2 anni per una specializzazione. L’idea per la verità non è nuovissima. Già alcuni anni orsono questa proposta, con tanto di relativo statuto e dettagli sui programmi di insegnamento, venne portata all’attenzione dell’amministrazione comunale dallo stesso Rossaro e da Claudio Bonvecchio (già dirigente dell’Enit, l’ente nazionale per il turismo italiano). “Ma l’idea – ricorda oggi il proponente – venne apprezzata soltanto a parole e in pratica abbandonata. Ora sarebbe proprio il caso di riprenderla prima che un’altra località, non meno vocata al turismo della nostra, la faccia propria. E’ tempo ormai che la “perla del Carda” si scuota dal suo torpore e dall’assuefazione al corso della storia che inesorabilmente la scavalca. E’ ora, quando si impostano iniziative in luoghi e posizioni importanti, che si ragioni a livello almeno europeo. Cosi come per il golf, che dev’essere realizzato a 18 buche e non in forma ridotta, o per la strada del Fonale che va mantenuta sì ma come traccia del passaggio di un’altra arteria un po’ più importante e necessario per l’intero lago di Garda. Ovvero la superstrada in quota che dovrebbe passare sotto le rocce di Pregasina e che con svincoli a Limone e Bogliasco dovrebbe giungere a Salò-strada dei Termini per infilarsi poi nel tunnel che sfocia sulla superstrada verso Broscia e l’autostrada”.

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