Dopo l’inaugurazione dei tre parcheggi nel centro storico di Salò, di cui abbiamo parlato, stamattina a mezzogiorno si svolgerà una breve visita nel nuovo museo civico di via Brunati, ricavato nell’ex monastero di S. Giustina (chiesa, chiosco, vari locali). Poi dalle 14 alle 18 il personale della cooperativa «La melagrana» accompagnerà ogni 30 minuti i cittadini a vedere gli interni. Alle 16 Gaetano Bellucci presenterà il suo volume «Santa Giustina e le scuole nel secolo XIX».Il convento venne fondato nel 1587 dai padri Somaschi, con l’impegno di istituire una scuola, e chiuso dalla Serenissima. I locali, destinati inizialmente a seminario, furono utilizzati da un collegio fino al 1970. La chiesa, dotata di splendide pale di Bertanza, Maganza e Celesti, oggi visibili in Duomo, sconsacrata alla fine del XIX secolo, diventò biblioteca (prima) e palestra (poi).L’intero complesso è stato completamente recuperato, nell’ambito di un’operazione che ha consentito di realizzare l’autosilo (appena ultimato) e che, in futuro, vedrà nascere pure negozi, edifici residenziali e parcheggi pertinenziali. Un intervento realizzato da tre imprese (Roda di Pontevico, Pavoni di Vobarno e Pasquazzo di Ivano Fracena, nel Trentino), con la formula del project financing.Adesso i lavori sulla struttura sono completati. Restano tutte le opere di allestimento, che costeranno al Comune due milioni di euro (al momento, è disponibile la metà dell’importo), e richiederanno almeno un anno di tempo.Nell’ex chiesa, che ospiterà mostre e convegni, l’architetto Marcello De Carli ha realizzato un grande soppalco, con una serie di vele che favoriranno la proiezione di immagini. Nel chiostro saranno collocate 25 tavolette lignee (le altre si trovano nella Sala dei Provveditori del palazzo municipale).Al piano terra dell’ex monastero troveranno posto la liuteria, dedicata a Gasparo, l’inventore del violino, e gli strumenti dell’osservatorio meteo e stazione sismica «Pio Bettoni». Su un lato, il bar. Al primo piano i documenti, la storia locale e le immagini dell’Ottocento e del Novecento.Saranno inoltre raggruppati i quadri del Mucchi. Al secondo gli spazi dedicati alla Repubblica sociale italiana, con box multimediali, schermi per le proiezioni di video, slide e gigantografie. In un’altra sala «il bombardamento» dei filmati dell’Istituto Luce. A fianco, uno stanzone didattico, con i laboratori utilizzati dagli studenti per le loro ricerche..
Nel pomeriggio l’apertura al pubblico.
Nell’ex monastero troveranno posto archivi e opere d’arte
Nell’ex monastero troveranno posto archivi e opere d’arte