martedì, Dicembre 5, 2023
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Vita nascente. Da Giovanni Segantini a Vanessa Beecroft

La mostra «Vita nascente. Da Gio­van­ni Segan­ti­ni a Vanes­sa Beecroft. Immag­i­ni del­la mater­nità nelle collezioni del MART» (a cura di Daniela Fer­rari e Alessan­dra Tid­dia, Mart) – allesti­ta alla gal­le­ria civi­ca «Segan­ti­ni» di Arco dal 15 novem­bre fino all’11 gen­naio 2015 – intende sug­gerire alcune let­ture del­l’idea di mater­nità: lun­go un arco crono­logi­co che parte dal­la metà Otto­cen­to per arrivare alla pri­ma metà del XX sec­o­lo, l’e­s­po­sizione vuole inda­gare i temi del­la nativ­ità e del­la cura mater­na, e quin­di del­l’in­fanzia, in alcu­ni degli artisti pre­sen­ti nelle collezioni del MART e del MAG. Inau­gu­razione: ven­erdì 14 novem­bre a par­tire dalle ore 18.

La mater­nità è un tema cen­trale nel­l’­opera di Gio­van­ni Segan­ti­ni, al quale si legano molti altri ele­men­ti deter­mi­nan­ti per la sua ricer­ca, come la ter­ra, la natu­ra, la fer­til­ità, la don­na. Nel­la sua pit­tura il mis­tero del­la mater­nità, che per l’artista riveste un val­ore sacrale, viene espres­so sec­on­do varie dec­li­nazioni, dalle «Due madri» all’«Angelo del­la vita» fino al «Cas­ti­go delle lus­su­riose» o «Cat­tive madri», dip­in­ti des­ti­nati a diventare dei topoi icono­grafi­ci, la cui per­sis­ten­za fig­u­ra­ti­va si river­ber­erà anche nel­la pit­tura del Nove­cen­to (nel­la foto: Gio­van­ni Segan­ti­ni, «Madre che lava il bam­bi­no», 1886–87, mati­ta su car­ta,  19,5 x 15 cm, Arco, Comune di Arco). A par­tire, ad esem­pio dal dip­in­to di Schi­avoni, ripresa otto­cen­tesca delle madonne raf­faellesche, per pros­eguire con le ver­sioni pro­fane di Umber­to Mog­gi­oli e Tul­lio Gar­bari, diret­ta­mente desunte dai mod­el­li segan­tini­ani, fino alle scul­ture di Andrea Mal­fat­ti, autore di uno struggente mar­mo inti­to­la­to «Cure mater­ne (pri­mo bag­no)». Accan­to a questi autori Euge­nio Prati, ma anche Medar­do Rosso e Umber­to Boc­cioni, Mas­si­mo Campigli e Felice Caso­rati, in una serie di sug­ges­tioni che ter­mi­nano con l’ac­costa­men­to a questi gran­di artisti di opere più vicine a noi come quel­la di Vanes­sa Beecroft, «Preg­nant Madon­na» (2006).

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