mercoledì, Maggio 1, 2024
HomeAttualitàA «Gasparo da Salò» dedicato un busto bronzeo
L’opera del salodiano Aime collocata all’inizio del lungolago

A «Gasparo da Salò» dedicato un busto bronzeo

Oggi pomeriggio sarà scoperto il bronzo di Gasparo Bertolotti, eseguito dallo scultore salodiano Angiolino Aime, l’esatta replica del busto in marmo di Carrara di Angelo Zanelli, che si trova nel salone consiliare del Palazzo municipale. La statua (90 centimetri di altezza, 80 di larghezza, 40 di profondità) sarà collocata in un’aiuola all’inizio del lungolago. Sul basamento, alto un metro e 40, in marmo di Botticino, comparirà la scritta di Gabriele D’Annunzio: «Non si sa se (Gasparo) stia aprendo il petto per trarne il violino o se stia aprendo il violino per mettervi il cuore». L’intera operazione è stata portata avanti dalla Pro Loco, guidata da Pierantonio Pelizzari.Poichè la Soprintendenza non ha concesso l’autorizzazione a trasportare il busto (che, un paio di anni fa, Vittorio Sgarbi avrebbe voluto acquistare), Aime ha effettuato il calco in loco, e, per non intaccarlo, ha usato una resina particolare. Predisposta la cera nera, ha poi apportato i ritocchi necessari, ricoprendo successivamente il tutto con terra refrattaria. La cottura è stata effettuata a 850° C, nella fonderia veronese Bampa, di S.Maria di Zevio. Rispettando, nelle varie fasi, la tecnica descritta da Benvenuto Cellini per il Perseo.«Nel bronzo sono emersi alcuni particolari, come i capelli finissimi o le vene delle mani», dice Aime, il cui nonno, Emilio Zenocrate, fu il maestro dello scultore Angelo Zanelli, di S.Felice del Benaco, che realizzò alcuni fregi all’Altare della patria (Roma). L’8 settembre 1906 i due maghi dello scalpello ebbero un posto d’onore all’inaugurazione del nuovo Palazzo di Salò e della statua in marmo dedicata a Gasparo. Zanelli salutò calorosamente Emilio, che, rosso per i complimenti, litigando con l’italiano (allora usava parlare solo in dialetto), rispose così: «Eh, caro Angelo, da tempo lei mi ha… cimato». Significava: «Mi ha superato». Cento anni dopo, il nipote di Aime, Angiolino, trasforma in un bronzo Gasparo, l’inventore del violino, e lo porta in mezzo alla gente, sul lungolago, dinanzi al golfo.

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