giovedì, Aprile 25, 2024
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Totale indisponibilità all'unica politica che il presidente Tosi ritiene valida

Al comune non interessano gli artigiani

Una volta cominciavano tutti in un buco sotto casa, cantina o barchessa, arrangiandosi in qualche modo finchè l’attività cresciuta permetteva di passare a qualcosa di meglio. Con l’entrata in vigore della 626, finirebbero in galera. Come molte altre cose del passato, anche quel tipo di artigianato è finito nei ricordi del tempo che fu. Ovvio che l’associazione di categoria s’aspettasse dall’ente pubblico una risposta al passo coi tempi. Dal comune di Riva, sull’area al Fangolino, non l’ha ottenuta.E’ deluso il presidente Tosi quando se ne va alla fine della serata. Deluso perchè associazione ed amministratori, tutti quanti nello stesso mazzo, sindaco, giunta, maggioranza ed opposizione, parlano lingue del tutto differenti. Eppure la cosa è semplice. Oggi gli artigiani, quando vogliono uno spazio per lavorare, non possono far altro che rivolgersi al mercato, controllato dai soliti tre imprenditori. Le richieste sono sul milione ed 800 mila a metro per il pianoterra che salgono a tre col secondo piano. Un capannone industriale costa, a costruirlo, dalle 6 alle 800 mila lire al metro. Invece che pagare e tacere come hanno sempre fatto, gli artigiani avrebbero voluto che, come accade altrove (anche ad Arco), il comune retinata come produttiva la zona, avesse provveduto a comprarla, attrezzarla e rivenderla agli artigiani, man a mano che se ne presentava la necessità, senza quei margini di ricarico che caratterizzano l’iniziativa privata. Dall’anno prossimo questo genere di operazione potrà esser fatto direttamente dalla provincia. L’associazione ha in ballo una serie di contatti con la Tecnofin per arrivare addirittura alla formula della cessione in affitto dei capannoni ai giovani artigiani che non possono permettersi investimenti miliardari all’inizio dell’attività. Questa, di comprare le aree lottizzarle e rivenderle, è, secondo l’associazione, un’autentica politica in favore dell’artigianato. Ma di questo nessuno ha parlato. Questa eventualità non è stata nemmeno presa in considerazione. Non si tratta di un ettaro in più o di un ettaro in meno, quando le aree rimangono comunque in mano all’imprenditore privato che costruisce per guadagnarci. Non di questo si trattava: ma di questo solo s’è discusso.

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