martedì, Aprile 23, 2024
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L'energia è preziosa: occorre usarla bene nei pubblici edifici

Il Comune si prepara al risparmio

Fa il paio con l’iniziativa dei lampioni fotovoltaici. Nell’immediato è mirata al contenimento delle emissioni di Co2, fortemente dannose per il nostro ecosistema, ma alla lunga si prefigge di raggiungere quello che ora appare come un vero miraggio: il risparmio energetico di una comunità. Protagonista, manco a dirlo, è Fabrizio Miori, assessore all’ambiente del comune di Arco.Nella pila di delibere approvate sul finire dell’anno dalla giunta arcense, Miori è riuscito a far inserire anche l’affidamento, all’Okoinstitut Sudtirol di Bolzano, dell’incarico di stesura di un rapporto energetico relativo ad alcuni edifici di proprietà comunale. Il gruppo di studio altoatesino inizierà ad esaminare, nelle prossime settimane, una serie di immobili per identificare il consumo di energia prodotto. Con i dati raccolti si provvederà quindi ad una stima del potenziale di risparmio energetico complessivo. L’istituto di Bolzano prenderà in esame anche la rete dell’illuminazione pubblica, ma soprattutto una quindicina di stabili tra cui Palazzo Panni, l’archivio storico in piazza 3 Novembre, la sede municipale in cui è ubicato l’ufficio anagrafe e quello tecnico, le due case sociali di S.Giorgio e Vigne, gli edifici scolastici (dall’asilo nido alla scuola media con annesse palestre), la scuola musicale, il centro giovani, lo stadio e persino il centro sportivo di Bolognano, in procinto d’essere ricostruito. «Abbiamo inserito anche il campo della Stivo – spiega l’assessore Miori – per constatare la reale bontà della decisione, da noi presa, di passare dal riscaldamento a gasolio a quello a metano. Questo studio (dal costo di 19 milioni e rotti) è un primo passo concreto verso la riduzione dei consumi energetici. Una volta che avremo tutti i dati saremo in grado di capire dove e come agire». La redazione di questo rapporto energetico costituisce la prima fase di un progetto globale denominato di “energy management comunale”. Le fasi successive serviranno a stabilire innanzitutto quali edifici necessiteranno di cure appropriate ma anche come intervenire. Con la speranza, ma non v’è motivo di dubitarne, che questa volta, anziché rimanere fine a se stessi, studi e ricerche siano poi tradotti nella pratica.

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