giovedì, Maggio 2, 2024
HomeAttualitàL’ultimo saluto a Podavini
Desenzano perde un pezzo della sua storia culturale. La sua libreria era stata aperta nel ’49

L’ultimo saluto a Podavini

È stato un protagonista assoluto del fermento culturale che attraversò Desenzano tra gli anni Settanta ed Ottanta. Punto di riferimento e promotore di numerosi «salotti» letterari ai quali si sedettero poeti, scrittori ed artisti. Tomaso Podavini era tutto questo. Ieri, in un pomeriggio afoso, la «sua» Desenzano l’ha salutato per l’ultima volta, prima nel Duomo cittadino, a due passi cioè dalla storica libreria sotto i portici, poi al cimitero. Tomaso, 80 anni compiuti lo scorso 24 marzo, era giunto a Desenzano nel dopoguerra dalla natìa Manerba. Nella cittadina aveva aperto una libreria, chiamata «To.Po», acronimo di Tonoli e Podavini, i due soci che la condussero dal 1949 fino al 1972 nel locale situato davanti al Porto Vecchio. Nel 1972, staccatosi dalla società, Tomaso Podavini aveva aperto per proprio conto una nuova libreria sotto i portici di piazza Malvezzi dove, ben presto, comincò la lunga, feconda stagione di cultura e d’arte per Desenzano. In quella libreria passarono Diego Valeri, Piero Chiara, Franco Fortini, Nantas Salvalaggio, Gino Benedetti, Tullio Ferro, Simone Saglia, Mario Rigoni Stern e poi Aldo Busi, Luca Doninelli. Ciascuno è stato ospite del geniale Tomaso per presentare un’opera, un romanzo, una raccolta di poesie. La «Galleria del libro» divenne così un punto di incontro di assoluto valore per gli esponenti del mondo dell’arte e della letteratura non solo della nostra provincia. Quello di Tomaso Podavini era solo smisurato amore per la cultura, non certo per gli affari. «Il suo era un imperativo», osserva la figlia Camilla. In occasione del suo 80esimo compleanno c’è stato chi, come l’assessore alla Cultura, Maria Vittoria Papa, ha voluto festeggiarlo realizzando una sua raccolta di poesie inedite sotto il titolo «Pelér». Non gli dissero nulla, fu una sorpresa. Altrimenti, Tomaso avrebbe glissato l’invito, lui così schivo e modesto. Tra pochi giorni, il 31, avrebbe dovuto leggere personalmente alcuni suoi versi nell’àmbito della manifestazione «Percorsi d’arte». Invece, la morte l’ha ghermito l’altro giorno nella Casa di Cura Pederzoli di Peschiera. Lascia la moglie Giovanna Castelli e le figlie Camilla e Mariella.

Nessun Tag Trovato
Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video