venerdì, Aprile 26, 2024
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Dalle ore 14 Nel giardino del liceo Fermi a cura del Comitato per il sì

Maxi concerto tutto nel segno dei lavoratori

Anche a Salò il 1 maggio verrà festeggiato con un grande concerto, organizzato dal Comitato locale per il sì al referendum del 15 giugno sull’articolo 18. La manifestazione inizierà alle ore 14, nel giardino del liceo Fermi, zona Duomo-lungolago, e durerà fino alle 22. Suoneranno i «Blanco Migros», i «Canto libre» di Angel Galzerano, il «Quartetto di trash popolare», guidato da Stefano Manfroi, e i «Basso Fondo», il gruppo composto da Silvio Scalvini, Valerio Abeni, Mauro Duranti e Marino Fracassi. Al tempo stesso si svolgerà una estemporanea di pittura, a cura di «Arte in festa». Tra un brano e l’altro interverranno Graziano Fracassi (segreteria Camera del lavoro di Brescia), Francesco Mazzacani (responsabile Fiom), Piero Magra e Paolo Mori. Nel malaugurato caso di pioggia, ci si sposterà nell’auditorium dell’Istituto tecnico Battisti. «La nostra è una manifestazione per i diritti, il lavoro e la pace – dicono quelli del Comitato per il sì, che fa capo ad Alberto Marino, medico e consigliere comunale, ad Antonio Bontempi, architetto, ai fratelli Paolo e Carlo Canipari, il primo professore e presidente dell’Anpi, il secondo geometra -. A giugno gli elettori saranno chiamati a decidere se la tutela contro i licenziamenti senza giusta causa e senza giustificato motivo, che la legge oggi riconosce soltanto ai lavoratori delle aziende con più di 15 dipendenti, debbano essere estese a tutti i dipendenti oppure restare fuori dai cancelli delle piccole ditte. «Noi invitiamo a votare sì, perchè vietare il licenziamento senza un giustificato motivo significa garantire un diritto a tutti i lavoratori, impedire che le maestranze delle piccole imprese subiscano soprusi, chiedere che il divieto di licenziare una persona che svolga onestamente la sua attività non valga solo nelle grandi realtà produttive, contrastare qualsiasi proposta di legge che pretenda di cancellare il diritto al lavoro e alla dignità in cambio di quattro soldi. «Mettiamo al centro del dibattito politico e sociale l’estensione dei diritti di chi lavora, e non il loro ridimensionamento, come troppe volte avvenuto negli ultimi anni». Il concertone del 1 maggio a Salò, con ingresso gratuito, vuole essere un canto libero contro i soprusi e le ingiustizie.

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