«Se andiamo avanti così, ci chiameranno Vigili dell’Acqua!». E’ una battuta quella che è scappata ieri mattina a Sergio Bonadio, ispettore distrettuale dei Vigili del Fuoco del Basso Sarca e del ledrense. Ma rende bene l’idea. Mai come in questo terribile Duemila i pompieri locali – un efficiente esercito di 370 volontari diviso in dodici Corpi – hanno dovuto farsi in quattro per combattere le insidie del maltempo: prima con le piene e le cantine allagate, poi con la frana rotolata giù dal Magnone.L’attività annuale dei vigili del distretto è stata riassunta da Bonadio nel corso del tradizionale ritrovo di S.Barbara, momento di riflessione del Servizio Antincendi. L’incontro, a cui hanno partecipato quasi un centinaio di volontari, si svolto ieri presso la caserma di Riva. Ed è qui che l’ispettore, con una legittima punta di orgoglio, ha potuto annunciare che già a fine novembre, nel C9, era stata superata la soglia dei 2500 interventi: un autentico record.Bonadio si è congratulato per lo sforzo profuso in occasione degli ultimi allagamenti. «La risposta di tutti – ha detto – è stata encomiabile, anche perchè l’enorme valanga di richieste ha messo a dura prova tutti i Corpi. Comprendiamo l’esasperazione di coloro che da tempo convivono con un metro o più d’aqua negli scantinati e proprio per questo, pur ritenendo quasi inutile il pompaggio dell’acqua, interveniamo ugualmente. Rimane però il fatto che l’unica possibilità di soluzione è rappresentata dall’abbassamento naturale della falda o dall’applicazione di soluzioni tecnologiche e costruttive di altissimo costo. In condizioni di eccezionalità, anche noi abbiamo una scala di priorità. Dopo le operazioni di primo soccorso tese a porre in salvo la vita delle persone, queste priorità vedono al primo posto gli interventi in edifici strategici (acquedotti, elettricità, gasdotti, ospedali…), poi gli edifici pubblici, le attività produttive e quindi i privati. Quindi se in una calamità ad un privato non viene data tempestiva risposta, è perchè abbiamo l’obbligo di seguire determinati schemi».Dopo la relazione (che ha offerto molti altri spunti interessanti: ne parleremo..), Bonadio ha fatto da cerimoniere nella consegna delle benemerenze ai suoi uomini. Quelli intervenuti tre anni fa in Umbria per il terremoto (vedi scheda sopra) e i cosiddetti «fedelissimi»: vale a dire i pompieri in servizio da 40, 35, 20 e 15 anni. Il nerbo.
Nessun Tag Trovato!
Maltempo e allagamenti hanno portato a livelli record gli interventi nel distretto
Un Duemila di sudore per i Vigili dell’Acqua
Articoli Correlati
Dello stesso argomento

Faccincani: Luci e Colori del Lago nell'Anima di un Maestro, a Salò dal 27 giugno
03:49

Festival Tener-a-mente: La 14ª Edizione l'eccellenza internazionale all'Anfiteatro del Vittoriale
03:40

Eventi Manerba 2025: un'estate tra jazz, cinema drive-in e tradizioni locali
02:40

La 1000 Miglia Torna a Manerba: Spettacolo e Motori d'Epoca sul Garda
01:25