lunedì, Dicembre 4, 2023
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A Pasqua è di scena la primavera a Isola del Garda

Uno scoglio che emerge dalle acque cristalline del , un luo­go di rara bellez­za, uno scrig­no che rac­chi­ude sto­ria, ricor­di e leggende.L’, isolot­to cin­to dalle traspar­en­ti brac­cia del lago, svela tut­ta la sua bellez­za ai vis­i­ta­tori di tutte le età che da fine mar­zo a otto­bre andran­no a vis­i­tar­la: un luo­go uni­co per vivere momen­ti speciali.Dai Romani ai , dimo­ra di frati, aris­to­crati­ci e gen­er­ali napoleoni­ci, artisti e let­terati, che han­no las­ci­a­to i seg­ni del loro pas­sag­gio, Iso­la del Gar­da, conosci­u­ta come “ Cavaz­za” oggi è di pro­pri­età del­la famiglia Cavaz­za, tre sorelle e quat­tro fratel­li, che han­no aper­to da qualche anno l’iso­la al pub­bli­co con la final­ità di far conoscere il loro incom­pa­ra­bile pat­ri­mo­nio stori­co, artis­ti­co cul­tur­ale, preser­van­do­lo dal­lo spir­i­to orig­i­nario volu­to dai fondatori.La visi­ta all’iso­la, del­la dura­ta di cir­ca due ore, com­prende la gui­da, un pic­co­lo aper­i­ti­vo e il tragit­to con imbar­cazioni che partono fre­quente­mente dal por­to di Gar­done, Bar­bara­no, Salò, Gar­da, e Manerba.Dal delizioso por­tic­ci­o­lo di attrac­co, prog­et­ta­to dal­l’arch. Van­ti­ni nel 1830 in stile San­miche­li, pos­to a sud del­l’Iso­la, si rag­giunge l’im­po­nente Vil­la Borgh­ese Cavaz­za con annes­sa cap­pel­la, in un per­cor­so moz­zafi­a­to che si sno­da tra ter­raz­za­men­ti e boschet­ti di sem­pre­ver­di e fior­i­t­ure sem­pre diverse in base alla sta­gione. Rag­giun­ta la vil­la, un’im­po­nente costruzione in stile neogoti­co veneziano, prog­et­ta­ta dal­l’arch. Lui­gi Rov­el­li nei pri­mi del ‘900 per vol­ere del­la famiglia De Fer­rari, si erge maestosa cir­con­da­ta da gia­r­di­ni all’i­tal­iana con aus­teri cipres­si e siepi di bosso fine­mente sago­mate. La torre che sovras­ta il panora­ma è un esplic­i­to richi­amo al Palaz­zo Ducale di Venezia, come pure lo è l’ar­chitet­tura del­la Log­gia sot­tostante, adibi­ta a banchet­ti e feste, aper­ta ver­so il lago con colonne e capitel­li fine­mente dec­o­rati a foglie e fiori. Nelle sale ric­che di sup­pel­let­tili e arre­di d’e­poca, si res­pi­ra la sto­ria attra­ver­so gli ogget­ti appartenu­ti agli ante­nati degli attuali proprietari.E’ l’aper­i­ti­vo il momen­to del­la visi­ta più apprez­za­to — cul­mine del­l’ospi­tal­ità dei pro­pri­etari –che delizian­do gli ospi­ti, orga­niz­zano sul­la mag­nifi­ca ter­raz­za, assag­gi di prodot­ti locali con una vista che sovras­ta il lago e da dove scen­dono a cas­ca­ta pro­fu­mate rose antiche e bouganville.Immersi nei pro­fu­mi dei fiori, tra degus­tazioni di , un raf­fi­na­to locale, di olio extra vergine di oli­va Dop, prodot­to del­l’azien­da agri­co­la di famiglia e su richi­es­ta selezioni di salu­mi e for­mag­gi tipi­ci gar­de­n­e­si , tut­ti i vis­i­ta­tori riman­gono affas­ci­nati da un’es­pe­rien­za sen­so­ri­ale uni­ca nel suo genere.Dopo l’aper­i­ti­vo la visi­ta riprende con il giro del­l’iso­la, qui l’ospite viene sedot­to dal­l’avvi­cen­dar­si dei col­ori dei fiori e dal­la veg­e­tazione rigogliosa, in un per­cor­so a zig zag tra scalette e stret­ti sen­tieri. Un boschet­to di pini e cipres­si, aca­cie e limoni, di mag­no­lie e agavi avvol­go­no l’Iso­la del Gar­da tra magia e mistero.I frati vi abitarono introno al 1200 ed ebbero mol­ta cura del gia­rdi­no piantan­do cedri, limoni e viti; anco­ra oggi è pos­si­bile ammi­rare gran­di ulivi piantati dai Frances­cani più di 600 anni fa. Tra i frut­ti che si alter­nano nelle sta­gioni, olivi, fichi, peri,  giug­gi­ole, cachi e mel­o­grani, accom­pa­g­nate dalle fior­i­t­ure alter­nate di rose, iris, lavande, vale­ri­ana, cinerarie, bouganville, margherite, zin­nie e dalie che regalano armo­niose pen­nel­late di col­ore e pro­fu­mi nelle aiuole poste ai pie­di degli alberi, lun­go le scalette che por­tano alla ter­raz­za supe­ri­ore. Qui a sor­pre­sa il pae­sag­gio diven­ta trop­i­cale tra agavi e cycas e tra le grandiose palme delle Canarie che delim­i­tano il per­cor­so. Nel parterre davan­ti alla vil­la siepi di bosso sapi­en­te­mente model­late raf­fig­u­ra­no lo stem­ma del­la famiglia De Fer­rari che diede vita al gia­rdi­no di impronta roman­ti­ca alla fine dell’800, real­iz­za­to per essere ammi­ra­to sia dal­l’ac­qua che dal­la terraferma.A Nord del­l’Iso­la il pae­sag­gio è costel­la­to da lec­ci, ligus­tri, cor­bez­zoli, querce e il sen­tiero è immer­so in una sug­ges­ti­va vol­ta di ole­an­dri e da dove, attra­ver­san­do una pine­ta, si rag­giunge un pon­ti­cel­lo di leg­no. Qui sul­la pun­ta estrema, a nord, si stagliano fiere le conifere nord amer­i­cane e i cipres­si, dove lo scoglio è più alto le roc­ce sono a pic­co sul lago, dalle acque di un blu inten­so con all’oriz­zonte la sago­ma del Monte .

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