lunedì, Aprile 29, 2024
HomeAttualitàAddio all’ex cinema «Fiamma» Iniziati i lavori anche al Bellerive: rad
Al posto dell’edificio demolito nei giorni scorsi troveranno spazio negozi e appartamenti

Addio all’ex cinema «Fiamma» Iniziati i lavori anche al Bellerive: rad

Dopo aver raso al suolo l’ex istituto Sant’Orsola di Salò (la scuola, chiusa da sei anni, verrà trasformata in residence), la ditta Ugo Rossi di Nave ha demolito anche l’ex cinema «Fiamma», sulla salita Marconi. È bastato un giorno per trasformare in un cumulo di macerie l’edificio che, per molto tempo, ha messo in cartellone film di successo e ospitato manifestazioni di vario genere: dal Carnevale dei bambini alle assemblee degli studenti a un Lucio Dalla non ancora celebre. Il «Fiamma» è un altro pezzo di storia che se ne va. I proprietari avrebbero dovuto adeguarlo in base alla normativa (impianti elettrici e antincendio, servizi igienici), spendendo molti quattrini. Alla fine ha prevalso l’idea di cederlo a Giancarlo Biondo, uno degli imprenditori edili più importanti della zona (ha costruito a Sirmione, Padenghe, Manerba, Brescia-città). Biondo e il figlio Mauro hanno presentato svariati progetti. L’ultimo, del desenzanese Giuliano Visconti, ha incontrato il pieno assenso della maggioranza che si riconosce nelle posizioni del Polo. Verrà realizzata una palazzina di tre piani, col portico. La volumetria, di 5.424 metri cubi, sarà inferiore all’attuale. Buona parte residenziale (4.594 metri cubi, una ventina di alloggi), il resto (830) commerciale. In superficie e nei due piani interrati, un parcheggio pubblico (23 spazi-auto) e uno privato (una ventina di posti). Non avendo a disposizione aree standard da cedere, i Biondo hanno chiesto di monetizzare 1.154 metri quadri. L’ufficio tecnico ha stabilito di far loro pagare 220mila lire al metro quadro, un prezzo leggermente inferiore ai 250 mila stabiliti a suo tempo per l’ampliamento dell’hotel Vigna, sul lungolago. Un gruppo di cittadini residenti in via Marconi aveva sollevato obiezioni: «La strada è inadatta: non consente il transito di due autovetture affiancate. La situazione, già ora intollerabile, diventerebbe impossibile. Inoltre il transito dei pedoni, a volte, è impraticabile per il mancato deflusso delle acque bianche». L’ufficio tecnico e l’assessore all’urbanistica, Barbara Botti, replicarono così: l’intervento nell’ex «Fiamma» consentirà di soddisfare tutte le esigenze di spazi di parcheggio del nuovo edificio (gli altri 23 saranno a disposizione del Comune); la riapertura del cinema provocherebbe disagi maggiori; la soluzione sta nell’istituire un senso unico di marcia e nel creare un parcheggio sopra la Scala Santa. In queste settimane Salò è diventato un cantiere a cielo aperto. Alle Rive, ad esempio, sono iniziati i lavori per l’ampliamento dell’hotel Bellerive, ex Ideal, di proprietà della Brunori spa. La volumetria aumenterà dagli attuali 5.408 metri cubi a 9.450. Le 21 camere esistenti diventeranno 43, per un totale di 90 posti letto, oltre a quattro appartamenti a uso turistico, per ulteriori 15 posti. Verranno effettuati accorpamenti e innalzamenti. I piani saliranno da 3 a 4 (fronte lago), e a quasi 5 nella parte arretrata, con la formula del «sottotetto di servizio». L’edificio lungo la strada avrà una destinazione commerciale (a livello zero), con un porticato; sopra, invece, troveranno posto sala convegni, fitness e ristorante. Il progetto è stato firmato dagli architetti Fausto Fattori, Ermes Barba e Mauro Salvadori, ex assessore all’urbanistica di Salò. Il Comune realizzerà un passaggio a lago, che collegherà la Canottieri alla Sirena. I privati hanno monetizzato 940 metri quadrati di standard (a 200 mila mila delle vecchie lire per metro quadro). E la necessità di reperire 3.600 metri quadri di verde? «E’ stata soddisfatta nell’ambito complessivo della zona Canottieri», assicura la relazione dei tecnici. Allo scopo di realizzare almeno un posto-auto per ogni camera, è ammesso un parcheggio interrato. Molte le proposte presentate in Regione, fino alla richiesta di rielaborazione del luglio ’96 (non venivano rispettate le prescrizioni del Prg vigente, in particolare non si recuperavano aree da destinare a servizi pubblici, e la planivolumetria era piuttosto frammentaria, con una alterazione del contesto). Il nuovo strumento urbanistico ha consentito di superare lo stop e di ripartire, fino alla definitiva approvazione del piano particolareggiato lo scorso mese di maggio. Adesso il via ai lavori.

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