venerdì, Marzo 29, 2024
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In crescita continua l’attività di Garda Solidale a favore dei bimbi e della popolazione bielorussa

Venerdì 6 dicembre prossimo assemblea

Il prossimo 6 dicembre la Sala Pelér di Palazzo Todeschini ospiterà l’assemblea aperta dell’Associazione Garda Solidale, che presenterà il Progetto 2003 per l’ospitalità ai bambini di Chernobyl ed i convogli umanitari per la Bielorussia. A proposito di questi ultimi, nel lanciare la raccolta dei pacchi famiglia che saliranno a Gomel, Vietka, Minsk – o dovunque c’è bisogno – nella prossima primavera, si farà un bilancio della “carovana” che è appena tornata dal Paese ex sovietico dove ha consegnato alle autorità, confortata dall’alacre e puntuale operatività di Ilija Danilov, responsabile di Garda Solidale a Gomel, trenta letti da ospedale, materassi compresi (dono dell’ospedale civile di Lecco); apparecchiature portati per la radiodiagnostica; suppellettili sanitarie; 170 pacchi famiglia, contenenti generi di prima necessità. Il tutto trasportato da un tir e da dodici camper.Dell’Associazione Garda Solidale abbiamo già avuto modo di occuparci, soprattutto con la considerazione che si tratta di un sodalizio di volontariato in costante controtendenza: infatti la sua attività non segue l’involuzione che sembra toccare da tempo ormai il settore, ma al contrario è in continua e costante espansione sull’intero territorio regionale. Negli ultimi anni, infatti, è riuscito grazie alla collaborazione di centinaia di famiglie ad ospitare nei mesi estivi non meno di 4.000 ragazzi; il materiale sino ad ora raccolto è stato stipato in più di 2000 scatoloni; i soggiorni estivi vedono annualmente arrivare nell’arco di tre mesi più di 450 bambini: appunto i bambini di Chernobyl .E’ dunque radicata Garda Solidale, anche se non è “antica” se è vero che il presidente-fondatore, Fabio Perin, affronta da pochi mesi il terzo mandato consecutivo, che si identifica con la vita della stessa associazione.- Presidente Perin, due cicli sociali si sono conclusi: coincidono con la nascita e l’affermarsi del sodalizio. Il bilancio e, naturalmente, un po’ di storia li lasciamo doverosamente a lei.“L’idea di costituire un’associazione come Garda Solidale mi è venuta nel 1996, sostanzialmente come sviluppo dell’attenzione e della consequenziale disponibilità maturate da esperienze dirette precedenti. In concreto: avevo conosciuto le difficoltà e i problemi di troppi bambini toccati nella carne viva dal disastro di Chernobyl e, contemporaneamente, inseriti in una società disorientata e resa più povera proprio dalla sciagura nucleare”.- Attenzione e disponibilità evidentemente appartengono alla sua sensibilità. Ci può tracciare una sua breve biografia?“Anche se preferirei evitare, diciamo che sono desenzanese, ho una mia famiglia, lavoro come dipendente del Servizio Informatica dell’Azienda Ospedaliera di Desenzano. Alla mia città sono fortemente legato”. – Com’è nata Garda Solidale?“ Soprattutto da questa considerazione: c’è chi ha bisogno e chi può rispondere a questo bisogno. Io mi sono posto da questa parte ed ho pensato che la libertà del mio tempo poteva avere risvolti utili agli altri. Certo, da solo avei potuto fare poco, anche se avevo tutto ben chiaro in testa e nel cuore. Allora ho cercato di coinvolgere chi mi stava più vicino, amici e così via. Ho spiegato che cosa avevo in mente, ho chiesto la massima disponibilità, ho trovato le prime risposte. In sei, il 15 settembre 1996, abbiamo fondato l’associazione e, al 31 dicembre dello stesso anno, avevamo già 250 bambini da ospitare”- Cioè: è partito dal nulla ed è arrivato a gestire una realtà che oggi consta di…“Abbiamo un direttivo di nove persone, ma i volontari che fanno capo direttamente alla mia gestione sono una quarantina operanti in tutta la Lombardia. Particolarmente delicato è il compitoche ho in prima persona, di mantenere i rapporti con il Governo bielorusso e con quello italiano, vista la complessità che necessariamente accompagna ogni nostro atto. Non vorrei, però, che si accreditasse un’immagine di accentramento: non sono certo quel tipo di presidente. Piuttosto, ho cercato di capire chi mi stava intorno e credo di essere riuscito a tirar fuori da ciascuno le potenzialità migliori. Così, oggi, anche se magari le persone cambiano, Garda Solidale è in grado di funzionare sempre e, lasciatemelo dire, di lavorare bene”.- Quasi si trattasse di un’azienda…“Credo che il paragone sia giusto, almeno sul piano concettuale. Del resto lo conferma l’oggettività delle cifre. Muoviamo quasi cinquecento ragazzi in tre mesi; coinvolgiamo altrettante famiglie; siamo impegnati nella raccolta degli aiuti umanitari e nell’organizzazione delle spedizioni: tir, camper e così via. Se uno vuole lavorare ha da cavarsi la voglia”.- Soddisfazioni?“Non le sollecitiamo, ma ce ne sono. E tante. Soprattutto ci vengono dalle famiglie e dai ragazzi. A me personalmente, poi, giungono anche particolarmente gradite quelle dei collaboratori. Pensi che abbiamo seminato bene, soprattutto se si riflette sul fatto che nessuno, ma proprio nessuno di noi ha un qualche ritorno economico od utilità personale, sotto qualunque forma. Anzi, ci giochiamo tutto il nostro tempo libero. Anche se lo facciamo molto, molto , molto volentieri e crediamo appassionatamente in quello che facciamo. Se mi consente un piccolo riferimento autobiografico, sono rimasto piacevolmente gratificato dall’attenzione che le massime autorità regionali bielorusse ed i media nazionali di lassù hanno riservato a Garda Solidale ed anche a me. Qualche difficoltà l’ho avuta nei primi approcci con le telecamere dei maggiori telegiornali; poi la passione e la voglia di dire sempre e comunque quello che penso mi ha fatto superare ogni ostacolo”.- C’è qualcuno che vorrebbe particolarmente ringraziare?“Tante persone, troppe per non correre il rischio di dimenticarne qualcuna. Nel ringraziamento collettivo e di cuore vorrei solo ritagliare una citazione per la Brescia Tour di Maurizio Zanetti, che ci ha sempre assistiti nei trasporti e per l’avvocato Gabriella Ciancetta, che ci fa da consulente legale. Sono due settori particolarmente delicati e importanti, che questi due amici curano davvero alla grande”.- Ho visto che avete anche un sito internet. Chi l’ha voluto?“Ovviamente il sottoscritto, anche per propensione professionale. Così l’ho studiato e costruito in prima persona, impiegando le ore serali, a casa. Il sito ha avuto un bel successo, se è vero che i dati di aggiornamento quotidiano indicano un trend intorno agli ottantamila contatti annui, come certificano le statistiche del gestore”. Infine la consueta, doverosa segnalazione, che non ci stancheremo mai di ripetere: chi voglia saperne di più – e magari contribuire concretamente – può rivolgersi alla sede centrale di Garda Solidale, a Desenzano, in via Bardolino 14, telefono 030.9120099 / 9120757, fax 030.9993887; indirizzo di posta elettronica: garda.solidale@gardasolidale.org; sito Internet www.gardasolidale.org. Si può anche compiere un gesto di solidarietà attraverso il conto corrente bancario 12400, aperto presso l’agenzia Desenzano 1 del Banco di Brescia.Concludendo: Garda Solidale avrebbe potuto rimanere un semplice comitato di ambito comunale. Grazie all’iniziativa ed alla personalità di Fabio Perin ha invece acquisto una dimensione ed una autorevolezza internazionali. Una sorta di globalizzazione del bene: “In questa crediamo anche noi”.

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