mercoledì, Maggio 1, 2024
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Mario Malossini spiega perchè Palacongressi e turismo hanno fatto un vero affare IL DOPO SUMMIT

«Adesso raccoglieremo frutti d’oro per anni»

«Bisognerebbe mettersi negli uffici della Palacongressi in una qualsiasi giornata di routine e vedere come sia complesso muoversi nel mercato dei convegni, delle fiere e dei meeting. C’è una concorrenza incredibile e tutti sgomitano per mettere in campo le migliori credenziali. In questa situazione, essere riusciti a portare a Riva un evento di spessore mondiale, naturalmente offrendo anche il supporto di un territorio ricco di offerte, diventa non solo motivo di orgoglio, ma soprattutto coscienza di aver svolto al meglio la «mission» di collocare sul mercato le nostre infrastrutture turistiche. Posso garantire che l’organizzazione a Riva del Summit dei ministri europei avrà, e per anni, ricadute di eccezionale importanza».Sono parole di Mario Malossini, deus ex machina del vertice europeo di Riva, che non vuole dare (e potrebbe farlo, con le elezioni provinciali ormai alle porte) nessun taglio politico all’avvenimento rivano del secolo: e nemmeno ha l’aria di chi vuole togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Ma che tuttavia accetta di buon grado di parlare dell’argomento del giorno negli ambienti economici e turistici della città. Argomento che è il seguente: che effetto avrà su Riva, sul Basso Sarca e quindi sul Trentino, questo week-end di ribalta internazionale?«Ora – sintetizza Malossini con un esempio efficace – potremo presentarci sul mercato dei congressi e delle fiere come «quelli che hanno fatto il Vertice». Non è una sciocchezza, perchè un conto è avere nella valigetta dei depliant generici e delle assicurazioni (peraltro vere) di buona organizzazione, un altro conto è una brochure (l’abbiamo già commissionata a degli esperti) dove il Palazzo dei Congressi è fisicamente «occupato» da 28 ministri europei, da Prodi, da Solana e da tutto l’entourage che ci sta intorno. Essere riusciti a compiere questo salto di qualità e a gestirlo in maniera inappuntabile, equivale ad una patente di efficacia e di serietà, che ci porteremo appresso per anni. E’ come aver arricchito il curriculum di Riva città congressuale di una prestigiosa medaglia. Questa medaglia darà frutti importanti nel breve e nel lungo periodo. Sono anni che parliamo di potenziamento dell’offerta turistica, di destagionalizzazione e di qualificazione. Con il Summit abbiamo portato acqua cristallina su tutti i tre fronti».Malossini, naturalmente, parla in questo caso come consulente della Palacongressi, quindi come professionista della «vendita» e della «promozione» del settore eventi e meeting. E’ soddisfatto del lavoro suo e della società Palacongressi, dove – e tiene a rimarcarlo – sia i presidenti (prima Zontini e poi Bertolini), sia i consiglieri, sia il direttore De Mozzi, si sono subito buttati nell’impresa con coraggio, determinazione e lungimiranza. Ma è anche ovvio che, forte del suo passato di «assessore della farfalla trentina», Malossini non può dimenticare l’impatto promozionale complessivo (quindi oltre la «struttura Palacongressi») del Summit dei Ministri.«L’organizzazione del Vertice – spiega – è nata lo scorso dicembre e per qualche mese il problema del Forum Alternativo non esisteva proprio. Ma credo che anche su questo versante sia stata data una prova di grande maturità complessiva della città di Riva e del Trentino. Certo, per due giorni le categorie economiche hanno avuto qualche disagio. Ma è un prezzo che sarà ampiamente ricompensato dal decollo turistico della località e della provincia (che sono ritornate su scenari di prima fascia, quelli di cui si aveva tanta nostalgia dopo l’archiviazione delle Vele d’Oro) e dall’indotto che ne seguirà inevitabile a tutti i livelli».Per tenere alto quello che Malossini definisce «il tono della notorietà» di Riva del Garda e del Trentino, s’è peraltro lavorato non solo sulle strutture (restauro del palazzo, sistemazione del lungolago, della Fraglia, ecc.), ma anche in altri non trascurabili dettagli. Ad esempio i vini, presentati ai ministri d’Europa (vincendo le resistenze di ditte già «sponsor» del semestre europeo dell’Italia), in chiave esclusivamente trentina. «Il tutto – conclude Malossini – con un bilancio economico attivo per la Palacongressi, che non ha regalato nulla». Come dire: se questo non è un affare, ditemi voi cos’è…

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