mercoledì, Maggio 1, 2024
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Rilievi e fotografie subacquee parlano del pericolo per Sant’Anna e per l’ingresso delle mura. Fondazioni instabili per colpa dell’età e del moto ondoso

Allarme per la porta di Sirmione

All’interno della chiesetta di Sant’Anna, la cappellina che si trova a ridosso della porta medievale di ingresso a Sirmione, si sono prodotte alcune fessurazioni. La causa? Le fondazioni in pietra, sotto la superficie del lago, presentano visibili cedimenti. Insomma: c’è il rischio, per fortuna non imminente, che i punti d’appoggio subacquei possano cedere trascinando nel crollo la cappella e forse anche parte delle strutture adiacenti. A provocare questa situazione di precarietà sarebbero due fattori: il tempo, lontano, al quale risalgono le costruzioni, con le loro fondamenta realizzate direttamente sul lago, e, un po’ come a Venezia, il continuo movimento dell’acqua originato anche dal passaggio dei motoscafi nel bacino interno del Castello. A lanciare l’allarme è stato Mario Arduino, ex sindaco e oggi consigliere di opposizione, il quale, dopo aver raccolto le preoccupate segnalazioni di monsignor Evelino Dal Bon, il parroco di Santa Maria della Neve che ha «giurisdizione» su Sant’Anna, ha presentato una interrogazione al sindaco attuale. Un paio di anni fa, si era alla vigilia delle elezioni comunali che poi avrebbero segnato il successo del centrodestra di Maurizio Ferrari, proprio Arduino si rivolse alla Sovrintendenza ai beni architettonici sottolineando la situazione. «Due tecnici vennero a Sirmione, fecero i rilievi e poi se ne tornarono a Brescia. Feci notare che il pavimento della chiesetta denotava una pendenza innaturale, così come aveva segnalato giustamente mons. Dal Bon». Nel frattempo, lo stesso parroco incaricò l’ingegner Claudio Toniolo, esperto in strutture murarie, della realizzazione di alcuni rilievi. «Sì, effettuai dei rilievi – conferma il professionista – mandando un subacqueo a fotografare le fondazioni. Si può notare che i cedimenti riscontrati hanno provocato le fessurazioni nel pavimento della cappella, comunque direi che non ci troviamo davanti a un imminente pericolo, ma è comunque consigliabile un intervento di consolidamento delle fondazioni nel lago e del muro verticale nel quale si apre la porta di Sirmione. Sono interventi auspicabili – prosegue Toniolo – perchè non si possono conoscere le reazioni future, anche perchè la porta poggia per esempio su fondazioni di pali in legno, e anch’essa manifesta dei cedimenti». Ma qui cominciano i problemi, perchè la porta è di proprietà della Sovrintendenza, mentre la cappellina è della Curia. «Il pericolo può aumentare – riprende Arduino – perchè l’erosione, con il passare dei secoli, ha sicuramente prodotto dei cedimenti; del resto ci sono le fotografie subacquee a testimoniarlo. Replica il sindaco Maurizio Ferrari: «Noi concediamo alle parrocchie sirmionesi l’8 per mille degli introiti derivanti dagli oneri d’urbanizzazione, e con questo denaro le stesse dovrebbero intervenire. La cappellina è della Curia, la porta è un bene della Sovrintendenza. Noi quindi non possiamo intervenire. Per Sant’Anna – conclude – non c’è arrivata una proposta. Ci dicano qualcosa e noi potremmo decidere sul da farsi». Comunque non c’è da scherzare. Ogni giorno sul ponte passano migliaia di perso ne e un centinaio di veicoli, mentre Sant’Anna è visitata da migliaia di fedeli. Non sarebbe male, forse, un intervento più deciso delle autorità competenti.

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