domenica, Gennaio 19, 2025
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Il sindaco di Peschiera illustra in Provincia mesi di disagi viabilistici e di appelli senza risposta

Appalto ad aprile per la tangenziale

Appalto entro l’inizio di aprile. E poi avanti tutta per costruire il tratto di tangenziale mancante, quello tra Peschiera e Rovizza di Sirmione: approvata, finanziata in parte eppure in ritardo. Un buco nella viabilità extra autostradale che penalizza la frazione di San Benedetto e, più in generale, il basso lago, con previsioni nere per l’estate turistica. È un impegno, quello di Gastone Vinerbini, presidente di Veneto Strade, assunto di fronte alla terza commissione viabilità della Provincia e al sindaco arilicense, Umberto Chincarini.Il quale, con la sintesi amara di chi ha già ripetuto troppe volte le proprie lagnanze in diverse sedi, ha appena finito di illustrare il cocktail di auto e Tir in colonna, scarsa sicurezza e disagi che il suo Comune è costretto a sopportare. Ascolta assorto l’assessore alla progettazione viabilistica, Luca Sebastiano: «Sul lago i numeri del traffico sono tali che ogni minimo aggravio rischia di spezzare l’equilibrio». E ricorda un’estate di sms quotidiani, segnalatori di ingorghi.Chincarini, grazie a un’intesa con la Provincia di Brescia, ha ottenuto il divieto di uscita dalla A4 per tutti i mezzi pesanti diretti dall’autostrada verso San Benedetto di Lugana e Peschiera. Aveva chiesto un impegno analogo alla Prefettura veronese, «ma finora non ho avuto risposte».Senza quei tre chilometri e mezzo tra la località Rovizza, in territorio di Sirmione, e il casello di Peschiera, l’onda anomala delle auto è solo rinviata all’estate. Con effetti collaterali: «L’Anas possiede ancora il tratto tra l’uscita dall’A4 e Cavalcaselle, ma non intederebbe “passarla” a Veneto Strade. Il risultato sono rifiuti non raccolti, erbacce e problemi di sicurezza, con presenza, soprattutto la notte, di prostituzione e altri traffici illeciti; tutti disagi già più volte segnalati. Problemi non risolvibili, oggi, né da noi come amministrazione, nè dalle forze dell’ordine, che si prodigano con impegno. Di fatto spendiamo circa due milioni per mantenere pulita la nostra cittadina, ma il suo ingresso è in queste condizioni».Giorgio Girelli, presidente della terza commissione, mira all’elenco regionale delle opere prioritarie per il 2008: «La Provincia essere interlocutrice di Venezia, spingere affinché quest’opera sia finalmente portata a conclusione». Sullo sfondo, a opere viabilistiche completate, rimane l’ipotesi di transito a pedaggio, caldeggiata dalla Serenissima, sulle tangenziali del Lombardo-Veneto. Chincarini: «Se frazioni di centesimo sul pedaggio significassero pulizia, manutenzione e sicurezza, perché no…». Ma è solo un futuro possibile.La realtà, oggi, è una serie di indagini geologiche supplettive, che spostano in avanti il via libera all’appalto della tangenziale, la vera salvezza per Peschiera. Vinerbini è caustico: «Il progetto Anas, che abbiamo ereditato era imperfetto: grazie al cielo, ce ne siamo accorti in tempo. Gravi problemi di staticità del tracciato a ridosso della ferrovia, che avrebbero potuto tradursi in ritardi peggiori e, potenzialmente, in cedimenti delle opere e autentiche tragedie».I sondaggi sono ormai agli sgoccioli e il progetto, con tutti gli eventuali ritocchi, sarà definitivo entro fine marzo. «Stiamo cercando di ottenere dalla Regione», spiega il presidente di Veneto Strade, «i 4 milioni di euro che ancora mancano per finanziare del tutto l’opera. Ma sono convinto che avremo successo…». Tempo perso e disagi in più. «Il ministro Di Pietro», commenta sarcastico Vinerbini,«non dovrebbe eliminare l’istituto del commissariamento, semmai applicarlo proprio all’Anas». Vincenzo D’Arienzo, del Partito democratico, auspica un ruolo di «coordinamento da parte della Provincia per ripensare tutti i nodi della viabilità».Il tratto Rovizza-Peschiera attende l’appalto per la primavera, primo passo per evitare l’asfissia da traffico nel basso lago. Chincarini ascolta assorto. Probabilmente pensa già alle auto che arriveranno, a fine inverno, ad assediare i grandi parchi di divertimento e poi all’estate, con l’arrivo dei turisti. E a quei tre chilometri e mezzo d’asfalto in meno. [FIRMA]

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