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Aprile ricco di appuntamenti per il GAL GardaValsabbia

Mese intenso quello di Aprile per il Gal GardaValsabbia, agenzia di sviluppo locale e punto di riferimento sul territorio per la progettazione e l’intercettazione di finanziamenti europei, statali, pubblici e privati per lo sviluppo rurale partecipato, che si è visto protagonista di varie manifestazioni a favore del territorio gardesano.

Molto importarte è stata la partecipazione in data 17-18 aprile 2013 a Bruxelles dove si è svolto il terzo evento annuale LEADER promosso dalla Rete Europea per lo Sviluppo Rurale (RESR). L’evento, dal titolo “Costruire ponti per il futuro”, ha avuto l’obiettivo di sostenere e facilitare l’efficace programmazione dello sviluppo locale di tipo partecipativo al livello nazionale e locale. In questo grande scenario il Gal ha proposto all’attenzione degli esperti presenti il progetto di cooperazione transnazionale Green Line come “buona pratica”. Punto di forza del progetto è l’essere un primo importante passo verso la costituzione di un network europeo fra i territori rurali costieri lacustri. Per ora infatti sono coinvolti nel progetto i GAL delle sponde del Lago di Garda e il GAL Balaton Uplands Action Group ma, proprio in seguito all’incontro di Bruxelles, altri GAL si sono interessati e potrebbero aderire al progetto.

Altro importante valore aggiunto di Green Line è l’essere un modello verso una strategia di sviluppo 2014-2020 che vada oltre i territori, per un’offerta rurale coordinata dell’intera area, anche in vista di EXPO 2015.

Gal Fiera BruxellesLe due giornate di lavoro sono state molto intense: a una prima sessione plenaria, per condividere obiettivi e metodologie dell’incontro, ha fatto seguito la sessione “showcasing” dedicata allo scambio di esperienze e casi di studio (all’interno della quale è stato presentato il progetto “Green Line”). Al termine si è aperta la Fiera in cui ogni Paese ha portato in esposizione il meglio dei propri prodotti locali. Il progetto promosso dal GAL GardaValsabbia ha trovato un’importante vetrina nello spazio italiano, coordinato dalla Rete Rurale Nazionale. Il giorno successivo la discussione è proseguita per gruppi di lavoro, focalizzati rispettivamente su come definire un programma di sviluppo rurale che possa esprimere al meglio il valore aggiunto di LEADER, su come sviluppare strategie di sviluppo locale più efficaci e su come si possa portare a compimento l’approccio LEADER in maniera più semplice ed efficiente.

Gal Bruxelles

Il secondo importante avvenimento del mese è stato l’incontro salodiano, in cui l’agricoltura urbana, anticrisi e amica della salute, è stata la protagonista della serata organizzata dal GAL GardaValsabbia e dal Comune di Salò il 22 aprile presso la Sala dei Provveditori del Municipio.

Terzo appuntamento del ciclo “Paesaggi rurali, paesaggi produttivi” promosso nell’ambito del progetto di cooperazione Landsare del GAL GardaValsabbia e promosso dall’Assessorato all’Ambiente ed Ecologia retto da Aurelio Nastuzzo.

Nel corso della serata sono stati presentati vari esempi di coltivazione e saranno approfonditi gli aspetti pratici per una buona riuscita. Dalla scelta dei contenitori, al tipo di esposizione a sole e calore, fino ai fertilizzanti e ai metodi di irrigazione. L’agronomo Stefano Delugan ha introdotto al tema con un approccio mirato alla realtà climatica e urbana dell’area gardesana.

Un particolare approfondimento è stato dedicato all’orto “a quadretti”, un orto in versione concentrata, per dimensioni (si sviluppa in un contenitore quadrato con 120 cm di lato e ha all’interno piccole parcelle quadrate da 30 cm) e per capacità di produzione (fino a 16 varietà di piante differenti con una produttività fino a 5 volte un orto classico).

“Si tratta di uno straordinario esempio di utilizzo sostenibile delle risorse, in un paesaggio rurale in continuo divenire – afferma la dr.ssa Laura Brugnolli, relatrice della serata e responsabile del Progetto Landsare – Gli orti da terrazzo consentono di condensare gli spazi e, a parità di risultati, ridurre dell’80% le dimensioni coltivate, contenendo così proporzionalmente il consumo di terra, acqua, sementi e limitando notevolmente il lavoro necessario. Una prospettiva vincente per mantenere le tradizioni del territorio, adattandole agli spazi e ai tempi attuali, presupposti sui quali si fonda il progetto Landsare, dedicato alle architetture di paesaggio”.

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