Sono stati oltre trecento gli espositori presenti alla venticinquesima edizione della mostra nazionale specializzata in alimentazione, attrezzature, forniture e servizi per alberghi ed esercizi pubblici, provenienti per la quasi totalità da Veneto, Friuli, Lombardia e ovviamente dal Trentino. Un appuntamento appena concluso, che ha riscosso il solito grande successo di pubblico. Si calcola, in attesa dei numeri definitivi, che quasi trentamila persone abbiano varcato i cancelli del Palafiere alla Baltera, moderna e accogliente struttura attrezzata con ampi e gratuiti parcheggi. La collocazione geografica e temporale dell’Expo, in un periodo turistico morto per la zona gardesana, contribuisce in maniera determinante al successo dell’esposizione richiamando non solo gli addetti ai lavori ma anche intere scolaresche e normali visitatori. Molti attratti dalla possibilità di rimpinzarsi gratuitamente agli stand di prodotti alimentari, raggruppati e collocati al piano terra del Palafiere. File perenni si contano davanti ad espositori di note marche di gelati, birre e vini dove è d’obbligo assaggiare le qualità del singolo prodotto. Stesso rituale si ripete negli stand che offrono spizzichi di formaggi, salumi e pizzette. Con un po’ di pazienza e una non esagerata faccia tosta diventa facile consumare un pasto completo partendo dall’aperitivo per terminare con il caffè. L’unico inconveniente, se così si può definire, è il lento pellegrinaggio da uno stand all’altro. Ma tutto ciò ha un ritorno per le tasche dell’espositore? A parte l’immagine c’è un effettivo aumento degli affari? Una domanda che abbiamo girato ad alcune ditte veronesi, 51 le aziende presenti in fiera, e che in linea di massima ha sortito la stessa risposta. «È importante esserci per un incontro con i clienti», asserisce Massimo Ravanini dell’omonima azienda alimentare di Villafranca, «Anche i risultati sono discreti per quanto riguarda nuovi contratti di fornitura. Tra gli aspetti più importanti c’è però la possibilità di comunicare tranquillamente, senza la fretta estiva, con gli abituali clienti». Sulla stessa lunghezza d’onda Umberto Zanconte, titolare dell’azienda agricola Ca’ del Monte di Negrar, da sei anni presente con il suo stand. «È una importante vetrina e non tanto per gli affari che si concludono al momento. Vengono a trovarti un po’ tutti e i veronesi sono la grande maggioranza. È l’occasione per una gita con i familiari alla ricerca di novità da apportare alla propria attività commerciale». Un’esperienza da ripetere anche per Dino Di Carlo della Ferrari-Bk di Grezzana, ditta di pavimentazione per esterni. Di diritto tra i veterani della fiera trentina è la Forniture Ambienti di Walter Prati, Verona: «Sono ormai 15 anni che esponiamo alla Expo, una fiera importante per l’intera area del Garda ma non solo. Riva è riuscita dove Verona ha sempre fallito. I primi anni venivo qui solo per curare la clientela. Ora al di là di questo aspetto, che rimane primario, vengono allacciati importanti contatti che si tramutano poi in veri affari». Ma quanto costa allestire uno stand? «Dipende dalla metratura, dal numero di standiste da pagare e dalla merce in uscita», spiega Eugenio Pasqualini di Bardolino, da 20 anni presenza fissa all’Expo, «noi rivenditori di bevande in genere e di birra in particolare ci uniamo e garantiamo la presenza allo stand, preso d’assalto da tanti giovani». Fiumi di birra distribuita gratuitamente. «Ovvio, ma il gioco vale la candela. Sono soprattutto i giovani che decidono i flussi di mercato e che determinano il successo di una marca di birra rispetto all’altra».
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Conclusa a Riva la rassegna di alimentazione, servizi e attrezzature per gli operatori del turismo
Assaggi, brindisi e soprattutto affari all’Expo
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