giovedì, Gennaio 23, 2025
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Il Comune spenderà per la viabilità alternativa circa 280mila euro. L’itinerario più suggestivo raggiungerà la baia del Vento

Biciclette, largo alle piste

A S. Felice del Benaco la ditta Roda di Pontevico sta realizzando per conto del municipio un sistema di percorsi turistico-ambientali attrezzati. Il primo stralcio collegherà il largo marciapiede di via Bertazzi, che unisce il capoluogo a Portese, con San Fermo e la spiaggia della baia del Vento, di fronte all’isola Cavazza. Importo al netto dell’Iva: 278.695 euro, circa 550 milioni di vecchie lire. «Nel giugno 2001 – ricorda Elena Lombardi, consigliere comunale delegato gli architetti Giuseppina Fanoni e Andrea Bona completarono il progetto preliminare per la realizzazione dell’opera. Il tracciato prescelto, che si estende per circa sette chilometri e mezzo, è il frutto di attenti sopralluoghi e di molteplici confronti. L’obiettivo: dotare San Felice di un sistema di percorsi ciclabili o pedonali che, collegando organicamente tutto il territorio, divenga un incentivo ad una mobilità alternativa a quella tradizionale, e dia un forte contributo alla promozione di un turismo sostenibile. Nel contempo ci siamo impegnati affinché il percorso fosse effettivamente realizzabile e, a fronte dei benefici che deriveranno agli abitanti e alle attività economiche, comportasse il minor sacrificio per i privati proprietari delle aree». Il tracciato complessivo si può sostanzialmente suddividere in tre parti. Il primo tratto, di 2.040 metri, in corso di esecuzione, unirà i centri storici con la baia del Vento a S. Fermo e il porto di San Felice. Partendo dall’incrocio di via delle Gere con via Bertazzi (zona del cimitero), raggiungerà l’innesto con la strada per la baia del Vento, proseguendo successivamente lungo via Benaco e via San Fermo. Il percorso ciclo-pedonale correrà parallelo a via delle Gere fino all’altezza del nuovo oleificio della cooperativa, deviando poi lungo l’esistente strada consorziale fino ad arrivare allo sbocco su via Benaco. Da qui è possibile scendere verso la baia o proseguire sino a raccordarsi con la viabilità esistente di accesso ai campeggi Fornella e Moss. È in corso di progettazione definitiva la prosecuzione fino al porto di San Felice: un’occasione importante per completare il lungolago e, al tempo stesso, intervenire sui fenomeni di erosione e degrado che affliggono la costa. Sotto l’azione del moto ondoso è stato infatti asportato il materiale ghiaioso della spiaggia, e in certe stagioni dell’anno il transito è difficoltoso. Il progetto generale prevede un successivo lotto: dal confine con Salò al porto di Portese, completando il lungolago fino a punta Como. L’itinerario verrà chiuso con l’ultimo tratto, solo pedonale, dall’incantevole punta Como fino alla baia del Vento. «La filosofìa complessiva a cui si ispirano gli interventi – prosegue Lombardi nella sua accurata relazione – è quella del minor impatto ambientale possibile. In considerazione del pregio paesaggistico delle aree attraversate, si sono adottati tutti gli accorgimenti tipici della ingegneria naturalistica, che consentono di operare con la massima attenzione al contesto naturale. Le opere di scavo e riporto di materiale sono quindi limitate al minimo. Si è inoltre cercato di sfruttare le strade interpoderali esistenti. La larghezza media del percorso è di due metri e mezzo. Il manto di pavimentazione verrà realizzato in asfalto a basso impatto con un materiale che, pur garantendo un effetto finale simile allo sterrato, consente di avere una buona resistenza nel tempo. Nei punti panoramici sono previste delle piazzole di sosta attrezzate con panchine, cestini porta-rifiuti e sostegni per le biciclette. Particolare attenzione è dedicata alla sicurezza degli attraversamenti stradali. Per favorire l’utilizzo anche durante le prime ore notturne della stagione estiva si prevede di installare un sistema di illuminazione, tipo segna-passo, con faretti incassati. Per quanto riguarda le poche opere di sostegno del terreno, niente muri in calcestruzzo, ma palificate da rinverdire a prato. Allo stesso modo, per evitare l’erosione della spiaggia, il materiale mobile sarà trattenuto con l’impiego di geodeti che formano delle grandi sacche sul fondo, nascoste alla vista. Particolare attenzione si è posta alla cura del verde, evitando il taglio di essenze alto fusto o pregiate (ulivi, roveri ecc.) e provvedendo al loro reintegro dove mancanti».

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