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Il presidente della Regione, insieme ai commissari Guido Bertolaso e Massimo Buscemi, dichiara chiusa dopo due anni e mezzo la fase dell’emergenza

Brescia, un esempio. Così ha vinto il sisma

Ieri pomeriggio, nella sala dei Provveditori del Municipio di Salò, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ed il capo dipartimento nazionale della Protezione Civile, Guido Bertolaso, hanno tessuto le lodi del «modello Brescia», per la gestione esemplare dell’emergenza dopo il terremoto che il 24 novembre 2004 colpì la città del Golfo ed i paesi della bassa Valsabbia.Una gestione esemplare che in due anni e mezzo ha permesso, lo scorso 30 giugno, di dichiarare chiusa la prima fase dell’emergenza, con una buona notizia da parte del governatore della Lombardia. «Ormai quasi la totalità dei 2200 sfollati – ha ricordato Formigoni – sono ritornati nelle loro case ristrutturate, ad eccezione di una novantina di cittadini, che hanno preferito ricostruire dalle fondamenta, per cui ci vorrà un po’ più di tempo. Stiamo terminando di utilizzare i 130 milioni di euro destinati alla ricostruzione. Possiamo dire di averli utilizzati bene. Tutti abbiamo fatto il nostro dovere, dalle istituzioni, che hanno collaborato tra loro al di là delle ideologie, all’ultimo dei volontari e dei tecnici, che ringraziamo in modo particolare perchè hanno fatto anche più del loro dovere, lavorando in modo straordinario senza chiedere compensi per le ore in più, prodigandosi per il bene dei cittadini colpiti dalla sventura. E inoltre, e questa e un’altra bella notizia, abbiamo anche risparmiato. Valuteremo come utilizzare questi risparmi, ma potremo pensare di portare dall’80 al 90% la copertura del finanziamento per la prima casa e di aumentare del 15-20% i contributi per gli edifici ecclesiastici: lo valuteremo insieme alla diocesi».In sala era presente il vescovo di Brescia Giulio Sanguineti con l’ausiliare mons. Francesco Beschi, prefetto, questore e tutti i sindaci dei Comuni colpiti. Oltre a Formigoni sono intervenuti il presidente della Provincia Alberto Cavalli, Massimo Buscemi, commissario delegato dalla Regione per l’emergenza, Guido Bertolaso, responsabile nazionale della Protezione civile, in sindaco di Salò Giampiero Cipani, in sindaco di Vobarno Carlo Panzera, presidente dell’Associazione comuni bresciani, e Daniela Manenti, rappresentante del Comitato dei cittadini terremotati. Quest’ultima ha ringraziato tutti i rappresentanti delle istituzioni e i volontari che hanno aiutato nei momenti più duri. «In particolare – ha detto la Manenti – desidero ricordare la disponibilità ad ascoltarci dei tecnici delegati dalla Regione, il dott. Silvio Lauro e l’ing. Giacomelli, che hanno fatto di tutto per venire incontro alle nostre difficoltà». L’ applauso scrosciante dei presenti è stato il ringraziamento per i tecnici.Buscemi ha ricordato le «scelte strategiche» che hanno permesso il miracolo: la nomina di un soggetto attuativo unico, un Gruppo operativo per il sisma, la gestione della prima emergenza senza utilizzo di tende o container, la costituzione di un Comitato di esperti apposito, il rapporto privilegiato attraverso i Comuni per fare da tramite con i cittadini. E tra i criteri attuativi la priorità per le prime case ma anche l’attenzione alle strutture turistiche.Bertolaso ha parlato di «condotta esemplare» nella gestione del dopo terremoto. «E la Regione Lombardia – ha riconosciuto il funzionario – è stata favorita dalla laboriosità dei bresciani, che non hanno perso tempo a piangersi addosso. Tra noi c’è stata una collaborazione costante».Il sindaco Cipani ha ricordato «la maturità civica» dei cittadini, con 1092 sfollati, che hanno gestito l’emergenza grazie alla solidarietà.

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