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La squadra della Diga sceglie l’entroterra gardesano come ritiro di precampionato. I giocatori saranno ospitati al Park Hotel Jolanda. Soddisfatto il sindaco Castellani: «Ci fa onore»

Calciatori in montagna

San Zeno di Montagna. Una scelta di qualità e d’immagine. Il Chievo Verona va controcorrente e anziché ricercare località amene del Trentino Alto Adige come quartiere generale per la preparazione estiva punta sul vicino Comune dell’entroterra gardesano. Un luogo suggestivo con orizzonti mozzafiato sul più grande lago d’Italia ma anche sede idonea per preparare al meglio, cullati da un clima montano, l’appuntamento per il prossimo campionato di serie B. Il tutto nella quiete del Park Hotel Jolanda della famiglia Chincherini, struttura ricettiva costruita sulle ceneri di una colonia religiosa e ancor prima, nel tempo del fascismo, elegante albergo per la borghesia cittadina. Trasformato in un moderno e funzionale hotel dotato di piscina coperta, sauna e campi da tennis ospiterà dal 18 luglio al 6 agosto giocatori e staff tecnico del Chievo. «È la prima volta che una squadra professionista italiana di calcio sceglie il nostro paese come sede di ritiro», ha affermato con legittimo orgoglio il sindaco Cipriano Castellani nella conferenza stampa convocata all’ombra delle secolari piante del Park Hotel Jolanda. «Questo ci fa onore ma soprattutto testimonia come San Zeno possieda quelle infrastrutture idonee a soddisfare le esigenze di società di tale calibro. L’augurio è di portare fortuna al Chievo». A fianco del primo cittadino annuisce il segretario del sodalizio gialloblù Giancarlo Fiumi che nel clima confidenziale si lascia sfuggire un futuro da serie A per i ragazzi della Diga. Più abbottonato, solo nei pronostici, il giovane presidente Luca Campedelli accompagnato nella trasferta montana da Enzo Zanin e dall’addetto stampa Marco Pacione. «L’ambiente è ottimo come d’altronde è stata l’apertura dell’Amministrazione comunale. Speriamo solo sia l’inizio di un lungo e costruttivo rapporto», ha sottolineato Campedelli prima di cedere la palla, pardon la parola, all’assessore provinciale al turismo Davide Bendinelli. «Non c’è dubbio che siamo di fronte ad un evento singolare. Per la prima volta una squadra di spessore a livello nazionale, e per giunta veronese, si accorge che senza andare lontano può trovare a due passi dalla città tutto ciò che occorre per prepararsi nel migliore dei modi alla nuova stagione. Si tratta di una politica d’immagine positiva per il team veronese ma anche un ottimo volano turistico per San Zeno». Artefice di questo connubio sulla carta vincente l’avvocato Marco Bisagno. Da consigliere d’amministrazione del Chievo e da grande amico del sindaco Castellani nello scorso settembre ha cucito con le armi di una cena nella suggestiva casa degli Spiriti un primo timido approccio tra le parti. Contatti proseguiti nel periodo invernale prima della ratifica finale in marzo davanti ad un piatto caldo consumato alla taverna Kus. «Non c’è stato bisogno di particolari discorsi», svela Bisagno. «Una volta avuta la disponibilità del Comune a sistemare il campo di calcio (sarà pronto entro il 17 luglio per una spesa di circa 20 milioni, ndr) è stato un niente siglare l’accordo. Come dicono i latini Hic manebimus optime (Qui staremo benissimo)». Sempre a San Zeno andranno in ritiro in agosto la Primavera e gli Allievi del Chievo.

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