giovedì, Maggio 2, 2024
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Il Consiglio comunale approva un progetto di ristrutturazione per 1,5 milioni di euro Casa di riposo più «snella». Cambia statuto e diventa azienda.

Camillo Chimini presidente?

Il Consiglio comunale di Toscolano Maderno ha approvato l’ampliamento della volumetria della casa di riposo: agli attuali 13.724 metri cubi verrà aggiunto un ulteriore 10%. L’edificio accoglie 75 anziani, quasi tutti non autosufficienti o parzialmente non in grado di tirare avanti senza aiuto. Da tempo gli amministratori hanno approvato il progetto redatto da Luciano Boschi. «Prevediamo un ampliamento della struttura – ha avuto modo di ricordare il presidente Giorgio Bombardieri -, l’adeguamento alle norme sanitarie, la riconversione del primo e del secondo piano con la formazione di alcuni nuclei abitativi. I posti letto scenderanno a 71. Costo totale dell’intervento: un milione e 455mila euro, pari a due miliardi e 800 milioni di vecchie lire». «Abbiamo diviso l’intervento in tre lotti. Il primo consiste nella formazione (al piano terra) di un porticato e (nei due soprastanti) di quattro camere nuove, trasformando una buona parte di quelle esistente. Creeremo, ad esempio, locali comuni, dotati di cucinetta, bagno assistito, ecc. Coi successivi rifaremo scale e scivoli, amplieremo gli spazi adibiti a soggiorno, modificheremo i locali privati delle suore». Il Consiglio ha inoltre esaminato la bozza del nuovo statuto. Maggioranza (che si riconosce nelle posizioni della Casa delle libertà) e minoranza (centrosinistra) hanno espresso valutazioni divergenti. Sul numero degli amministratori, ad esempio, e sulla loro nomina. I nove (attuali) diventeranno cinque: il presidente, tre componenti (tutti scelti dal sindaco, al pari del revisore dei conti) e un prete. «La Casa di riposo – ha obiettato Antonio Foglio, della minoranza – non è una emanazione o un feudo del primo cittadino. Di certo non era questa l’intenzione dei padri fondatori. Per quanto riguarda il compenso, non riusciamo a capire perchè debba essere legato all’indennità del sindaco, stabilendo una cifra compresa tra il 10 e il 40%. Riteniamo poi che la figura del direttore generale sia indispensabile. Il nuovo statuto non prevede nemmeno la rappresentanza del personale». Paolo Elena ha spiegato che, da qualche anno, «il sindaco viene eletto direttamente dai cittadini, ed ha il compito di nominare gli assessori. La legge gli attribuisce numerose responsabilità che, una volta, non aveva. Ebbene, la Casa di riposo deve passare da ente morale ad azienda. Indispensabile, quindi, trovare degli amministratori all’altezza, non appartenenti al mondo della politica, e un revisore che esamini il bilancio con serietà. Io cercherò di scegliere all’interno della società civile. Mi piacerebbe che non fosse nemmeno residente a Toscolano Maderno». Il candidato numero 1 alla sostituzione di Bombardieri è Camillo Chimini, ex assessore, ex presidente dell’Azienda di soggiorno e, ora, presidente della Confraternita del Groppello. «Per quanto riguarda lo statuto – ha concluso Elena -, facciamolo partire, mandandolo al vaglio della Regione. Se in futuro, in base alle esperienze acquisite, ci accorgeremo che è un vestito troppo stretto, lo cambieremo». Al momento del voto, la maggioranza ha detto di sì; la minoranza no. La Casa di riposo Giovan Battista Bianchi è sorta nel 1921. Sollecitato dalla moglie Giuseppina Comboni, imparentata con monsignor Daniele, di Limone, santificato proprio domenica dal Papa, nel ’14 Bianchi, sindaco di Maderno, aveva donato lo stabile di via Cavour e il relativo brolo. Lo scopo: «assistere la vecchiaia impotente e bisognosa».

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