venerdì, Settembre 22, 2023
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Canzone italiana. Alcuni dei nostri poeti

Già negli anni del sec­on­do dopoguer­ra del sec­o­lo scor­so un grande del­la can­zone meneghi­na, Gio­van­ni D’Anzi fre­quen­ta­va Sirmione.

Resterà nel­la sto­ria del­la musi­ca per la sua cele­bre “Oh mia bela Madun­i­na”.

Ora almeno tre i parolieri, milane­si doc, o meglio “poeti del­la can­zone itdliana” che han­no, in qualche modo, fre­quen­ta­to il in tem­pi più recen­ti. A iniziare da Luciano Beretta, di cui ricor­diamo la car­ri­era popo­lare. Luciano si trasferisce sul lago negli anni ’80, pre­cisa­mente a Gar­da, dove ora è sepolto. Qui las­cia un seg­no indelebile tra la gente. Autore di testi tra i più pro­lifi­ci, da Il ragaz­zo del­la Via Gluck a Tan­go ital­iano, com­pone una can­zone anche per la sua ado­ra­ta Sirmione. Fir­ma le più belle can­zoni di Adri­ano Celen­tano e pro­prio a Gar­da nasce Una carez­za in un pug­no.

Altro grande poeta del­la can­zone Giulio Rapet­ti, in arte Mogol. Negli anni tra il 2000 e 2003, pres­so Vil­la Brunati di Desen­zano del Gar­da, tiene cor­si di per­fezion­a­men­to e offre alcu­ni spet­ta­coli in piaz­za Malvezzi. Autore-mito, con Lucio Bat­tisti, cos­ti­tu­isce un’ac­cop­pi­a­ta uni­ca nel suo genere. Suc­ces­si indi­men­ti­ca­bili: Mi ritorni in mente, Dieci ragazze, Una don­na per ami­co, Emozioni.

Un altro vero poeta è Mario Lavezzi, defini­to da Mogol “uno dei più gran­di musicisti del nos­tro paese”, can­tau­tore tor­na­to di recente sia a Sirmione che a Desen­zano.  Spes­so è sta­to a Desen­zano negli anni ’90, e con piacere le abbi­amo ritrova­to lo scor­so 6 set­tem­bre al Palaz­zo dei Con­gres­si di Sirmione, dove si è tenu­to, gra­zie all’Am­min­is­trazione comu­nale di Sirmione e alle pre­mure di Mari­na Noé, un’im­por­tante ker­messe di gio­vani can­tan­ti per il Fes­ti­val del­la can­zone ital­iana, orga­niz­za­to da Teami­talia. Ebbene, in una mag­i­ca ser­a­ta di ven­erdì, si è assis­ti­to a uno show con la ripropo­sizione dei suoi brani più impor­tan­ti. Ma sen­to di con­fes­sare che la più bel­la lezione di vita vis­su­ta è venu­ta dai suoi inter­ven­ti con fon­da­men­tali con­sigli alle nuove gen­er­azioni. Lavezzi, impeg­natis­si­mo, pro­prio in questi giorni di otto­bre pre­sen­ta il nuo­vo Cd per Ornel­la Vanoni e, soprat­tut­to,  gra­zie alla richi­es­ta del Gov­er­na­tore del­la Lom­bar­dia, ,  sta com­po­nen­do la musi­ca per un testo di Mogol che diven­terà l’in­no uffi­ciale del­la nos­tra regione. ln antepri­ma il testo: “Lom­bar­dia, Lom­bar­dia, grande ter­ra mia Ter­ra piana la padana…”

(Michele Nocera — rubri­ca Famosi sul Gar­da)

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