lunedì, Aprile 29, 2024
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Dalla fondazione nel 1906 all’arrivo del gruppo Marchi, passando per vertenze e glorie. Venerdì la presentazione di un libro su una fabbrica che ha segnato il ’900 gardesano

Carta e sindacato, una storia della Cgil

Nel 1906, a Toscolano venne costruita in riva al lago la cartiera di Ignazio e Giuseppe Maffizzoli: utilizzava l’energia elettrica prodotta a sei chilometri di distanza, nella nuova centrale in località Camerate; e aggirava la necessità di importare la materia prima dall’Austria. La «pasta», infatti, veniva ottenuta triturando enormi quantità di legname. I tronchi di pioppo arrivavano via lago, su barconi, dal bacino del Mincio, o dalla Bassa, grazie alla tramvia che collegava il Garda a Brescia. E l’azienda sfornava 120 metri di carta al minuto.Ora la Cgil pubblica un libro («I lavoratori, tutti, alzarono la mano») che racconta i cento anni di storie e vita sindacale nella fabbrica, e che verrà presentato venerdì, nel corso di una giornata particolare. Il programma prevede in mattinata la visita al Museo della Carta, in una valle che vide nascere le prime imprese addirittura nel 1381. Seguiranno la visita dello stabilimento, l’incontro con le maestranze e il pranzo nella sala mensa. A partire dalle 15, poi, un convegno nell’aula magna della scuola media. Dopo l’introduzione di Leonardo Duilio Gussago, del sindaco Paolo Elena, del direttore Franco Sanesi e di Giorgio Pippa, parleranno Massimo Cestaro, segretario nazionale Slc-Cgil, Angelo Andreoli, responsabile provinciale, Luca Bertanza, che si occupa dell’industria territoriale, Giulio Magri dell’esecutivo locale, Pietro Apostoli, docente dell’Università di Brescia, Dino Greco, segretario generale della Camera del lavoro, e Cristina Massentini, ricercatrice dell’archivio «Bigio Savoldi e Livia Bottardi Milani». Coordinerà Lorenza Pasquini.«I primi tentativi di organizzare i lavoratori di Toscolano, mettendoli in stretto contatto con quelli di Brescia – ricorda il libro -, risalgono già al 1906. Accanto a episodi di forte lotta di classe, tra cui risalta l’importante sciopero degli addetti alla tessitura, si affiancano momenti di socialità che avvengono nella cornice del lago e della valle». Nel 1908 viene fondata la Lega dei cartai, ma la situazione rimane tranquilla fino al dopoguerra. Non si registrano, infatti, momenti di scontro, nonostante la presenza di importanti associazioni operaie. Il «biennio rosso» (1919-’21) è invece contraddistinto da una notevole tensione politica, che però non raggiunge mai toni radicali. Le richieste riguardano tre punti: l’aumento dei salari, segnati da forti disparità tra categorie (oltre che tra uomini e donne); il miglioramento dell’ambiente e la riduzione dei carichi di lavoro (coloro che pulivano le macchine sgobbavano per esempio per 12 ore, ininterrottamente), e l’aumento del potere decisionale.Di seguito l’opera storica si sofferma sul periodo fascista (lo sciopero del ’25, l’aumento degli organici e quotidiani come «Il Mattino» o «Il Corriere della Sera» che utilizzavano la carta di Toscolano Maderno), e sulla parentesi ’43-’45, quando lo stabilimento stampava carta moneta diventando la zecca della repubblica sociale.Non mancano le pagine «nere», come la creazione dei «reparti indecenti» (i sili, il tornio fisso) nei quali relegare gli attivisti sindacali, e neppure le fusioni e le incorporazioni fino all’arrivo della famiglia vicentina Marchi, che ora ha acquisito pure le Burgo.

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