martedì, Aprile 30, 2024
HomeManifestazioniAvvenimentiCiampi: un tricolore in ogni casa
Bagno di folla a Solferino per il Capo dello Stato Il Presidente, sui luoghi della battaglia, lancia un appello agli italiani

Ciampi: un tricolore in ogni casa

MANTOVA. Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha visitato ieri Solferino e San Martino della Battaglia per celebrare, nei luoghi storici del Risorgimento, la giornata dell’unità nazionale e il 140º anniversario dell’indipendenza italiana. E a San Martino, nel bresciano, dove ha tenuto il discorso ufficiale trasmesso in diretta televisiva, ha rivolto un accorato appello agli italiani: «In ogni famiglia ci sia un tricolore, vessillo di una libertà conquistata da un popolo che si riconosce unito nei principi di fratellanza, uguaglianza e giustizia».——————————————————————————– SAN MARTINO DELLA BATTAGLIA. Sventoli il Tricolore in ogni famiglia «per testimoniare i sentimenti che ci uniscono, fin dai giorni del Risorgimento». E’ l’appello che il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha rivolto ieri agli italiani dal museo di San Martino, nel giorno dell’unità nazionale caduto, quest’anno, nel 140º anniversario dell’indipendenza italiana. E proprio per questo il Capo dello Stato ha voluto celebrare la ricorrenza nelle terre lombarde dove fu combattuta «una delle battaglie che hanno fondato la Nazione e dai cui orrori è nata la Croce Rossa».Ciampi ha parlato in diretta Tv per 10 minuti, davanti al museo della battaglia. «Gli ideali del Risorgimento hanno trovato realizzazione piena nella Costituzione repubblicana» ha sottolineato con forza. La gente ha applaudito quando Ciampi, citando la prima parte della Costituzione dove sono inseriti «i diritti fondamentali della persona e del cittadino», ha detto: «Non è un caso che i padri costituenti», come simbolo dei valori fondamentali su cui si basa la Repubblica, abbiano indicato «all’articolo 12, il tricolore». Che non è «semplice insegna di Stato» ha puntualizzato, ma il «vessillo di una libertà conquistata da un popolo che si riconosce unito nei principi di fratellanza, di uguaglianza e di giustizia». Di qui l’invito ad adoperasi «perchè in ogni famiglia, in ogni casa ci sia un tricolore». Il pensiero del presidente è andato al «fiore della gioventù piemontese, rafforzata da tante parti d’Italia, che si immolò per la libertà e l’indipendenza italiana, insieme a migliaia di soldati francesi». Tra Solferino e San Martino morirono anche migliaia di austriaci, «gli avversari di allora coi quali oggi abbiamo istituzioni comuni»; e proprio per questo Ciampi, a Solferino, poco prima aveva reso omaggio anche al sacrario degli austro-ungarici. Ha ricordato i tanti giovani che hanno combattutto per l’Italia unita e la libertà; ha citato i Martiri di Belfiore, gonfiando il cuore dei mantovani già al lavoro per le celebrazioni del 150º anniversario, in programma nel 2002, e che potrebbero culminare con la visita del capo dello Stato. «Anche mio nonno materno partì volontario, giovanissimo, in quell’esercito piemontese» ha ricordato, citando i tanti patrioti «coraggiosi e mai violenti perchè avevano ideali»; e «se il movimento per la libertà italiana non fu mai nazionalistico, la ragione va ricercata nel bagaglio culturale e morale di quei giovani, tanti studenti universitari», alimentato da scrittori e pensatori come Foscolo, Leopardi, Manzoni, Guerrazzi, Pellico e Cattaneo. Ciampi ha elogiato anche la classe dirigente di allora, «onesta e disinterassata»: «La Patria nacque prima nei loro cuori che sui campi di battaglia e in parlamento». Ha concluso esortando i ragazzi d’oggi a studiare «le storie della gioventù d’allora» e ricordando l’europeismo dell’Italia, «uno dei tratti più specifici del nostro Risorgimento». Non per nulla «il nostro inno nazionale ricorda la lotta per la libertà del popolo polacco».ONOMASTICOGli auguridi Pina e LallaIl presidente dell’Associazione San Martino e Solferino, Fondrieschi, dal palco aveva augurato a Ciampi buon onomastico, nel giorno di San Carlo. Un gesto ripetuto da due sorelle di Desenzano, Pina e Lalla, venute per vederlo con nipotino al seguito. Sono, infatti, riuscite ad attirare l’attenzione di Ciampi, dopo il suo discorso, esclamando «Auguri, presidente!». Ciampi è andato verso di loro ed ha stretto la mano ad entrambe. Quando il capo dello Stato ha lasciato San Martino per Ghedi, dal cui aeroporto militare ha fatto rientro a Roma, le due sorelle stavano ancora telefonando ai parenti a casa: «E’ andata benissimo!».

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video