Mentre il lago è ai minimi storici e proprio l’altro ieri la diga di Salionze è stata ulteriormente «chiusa», arriva da Roma sul Garda la Commissione ambiente del Senato, che oggi alle 18,30 sarà in municipio a Peschiera dopo aver effettuato, alle 17,45, un sopralluogo alla diga «nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul bilancio complessivo del bacino Po, per approfondire in modo particolare la situazione del Garda».La comunicazione è arrivata ieri mattina, «urgente tramite fax», dalla Prefettura di Verona, Ufficio del Governo, ed è stata spedita al sindaco Umberto Chincarini che, dal 2001 al 2006, è stato membro della stessa. La missiva, siglata dal prefetto Italia Fortunati, è stata spedita anche ai rispettivi direttori delle Autorità interregionali dei fiumi Po’ di Parma e Mantova e al responsabile manovratore della Diga di Salionze, regolatore del livello del Garda, che ieri era 8 centimetri sopra lo zero idrometrico di Peschiera.Il sopralluogo, in un momento di forte carenza idrica, è stato sollecitato da tutti i sindaci della Riviera degli Olivi, ma già Chincarini in passato aveva portato all’attenzione del Governo la questione dell’ «ambiente- Garda». Inoltre, a fine giugno a Ponti sul Mincio, aveva caldeggiato la firma di una convenzione tra le province di Brescia, Mantova, Verona e il suo Comune per una gestione integrata della risorsa idrica «che potesse riqualificare e risanare il sistema Garda-Mincio, controllare la depurazione, i livelli del lago e permettere anche di pulire sponde del lago e dragare porti», ricorda.Spiega il sindaco: «Negli anni scorsi si era iniziato uno studio sulla carenza idrica nel Garda. Spero che questo incontro sul posto possa servire a riprenderlo seriamente», dice il sindaco, auspicando che il confronto abbia risvolti immediati e concreti: «A prescindere dal clima che cambia, mi aspetto che la riunione serva a far capire a tutti i presenti che, non potendo noi mutare gli eventi naturali, è l’uomo a dover cambiare i suoi comportamenti».Nel caso del Garda e dei suoi livelli idrici «i problemi non esistevano prima degli anni Cinquanta, quando fu costruita la diga di Salionze (per il deflusso d’acqua dal Garda al Mincio)». Continua: «Comprendo le ragioni dell’Enel e le esigenze dell’agricoltura e dei consorzi irrigui, ma l’ecosistema Garda deve vivere in modo naturale. E noi dobbiamo lavorare, garantire spiagge pulite che invoglino i turisti a fermarsi a Peschiera; e la Navigarda deve poter garantire il servizio senza intoppi».Chincarini continua: «Fino a trent’anni fa era lo Stato, tramite il Genio Civile, a effettuare il dragaggio», dice. «Da quando vi ha rinunciato il lavoro non è più stato fatto, ma è fondamentale dato che i livelli dipendono anche dalla gran quantità di sabbia e fango depositatisi sul fondo». E continua: «Chiediamo che siano fatte serie considerazioni sui modi di gestione della diga e di poter procedere al dragaggio dei porti, come in Lombardia, dove l’Agenzia regionale per l’Ambiente consente alla Regione di operare in modo più efficiente».[FIRMA]