Lo sport della Vela torna ancora al centro dell’attenzione per le possibilità che può offrire in campo terapeutico. E così, dopo le iniziative di «Homerus» (per non vedenti) e «Ben Leva» (infortunati sul lavoro), in acqua adesso scende il «Progetto Itaca», indirizzato a coloro che stanno combattendo o sono riusciti, come accade in un sempre maggior numero di casi, a battere un male che un tempo era considerato incurabile.L’idea è partita dallo skipper Andrea Zani e vi hanno lavorato tenacemente Giuseppe Navoni (Presidente Ail di Brescia) e Mauro Tagliani (medico del Civile della città) che spiegano: «Non basta sconfiggere il male fisico. A volte risulta molto difficile ricostruire l’aspetto psicologico di chi esce esausto da una lunga lotta, seppure vittoriosa. E allora è scattata la domanda: perché non mettere in campo un lavoro in sinergia tra malati ed operatori sanitari? Il mezzo utile a questo scopo è stato individuato nella velaterapia».E così, ieri mattina a Bogliaco il progetto è stato presentato nel giardino di Palazzo Bettoni. Nello stesso giorno – ha ricordato Luciano Galloni – Presidente della Fraglia Vela di Desenzano – in cui a Valencia inizia la fase finale della Coppa America.«Itaca» può giovarsi del sostegno del circolo desenzanese ed anche di quello di Gargnano, presieduto da Lorenzo Rizzardi. A livello sanitario è, invece, l’Ospedale Civile di Brescia a tenere alta la bandiera dell’interesse in questa sfida, come hanno testimoniato gli interventi di due Primari: Giovanni Marini (Oncologia) e Giuseppe Rossi (Ematologia). Peraltro, Rossi vanta una quarantina di anni di esperienza velica sul lago. L’occasione, spiegano i due Primari, è di abbinare divertimento e riabilitazione. «Il vento è come la malattia: può creare dei problemi ma, se lo si imbriglia, conduce ad entrare in porto».Ed il porto è quello di Itaca, che dà il nome al progetto e che è stato raggiunto da Ulisse dopo una lunga Odissea. La metafora è chiara, con il malato che ha superato gli scogli più grandi e che può rientrare a casa sua. Ma ci torna esausto e deve riaversi. La vela può servire proprio a questo.«Nella prima fase del progetto – spiega Luciano Galloni – organizzeremo mezza dozzina di regate. La prima oggi qui a Bogliaco e la prossima sul basso lago, il 14 luglio. Proseguiremo fino a settembre su imbarcazioni Protagonist, lunghe sette metri e mezzo con una portata di sei persone. Questa imbarcazione presenta notevoli qualità di maneggevolezza, e una sicurezza addirittura superiore agli standard».Per Navoni, «è significativo che il progetto sia presentato a ridosso della giornata dedicata alla lotta alla leucemia. Bisogna aggiungere che molte vite sono state salvate dall’attività impegnata nella ricerca. Il Progetto Itaca è da ritenersi sperimentale ma l’intenzione è di esportarlo ad altre realtà simili, cioè dove si può veleggiare».Al momento, «Itaca» interessa gli adulti, ma ci sono già state esperienze similari con bambini, a bordo di golette o navi scuola ed i risultati sono apparsi promettenti. Siamo sulla strada buona, quindi e Brescia è all’avanguardia, sottolinea Tagliani, su questa strada che aveva visto tentare una analoga esperienza nel milanese«. Al progetto collaborano la Provincia ed il Comune di Desenzano, oltre a quello di Gargnano, rappresentato ieri dal sindaco Franco Scarpetta, e dagli Assessori Fernanda Bertella (Cultura) e Marco Mascher (Sport).
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