martedì, Aprile 30, 2024
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Presentato il progetto che vuole coinvolgere nelle regate le persone che hanno battuto la leucemia

Con la vela si combatte il male

Lo sport della Vela torna ancora al centro dell’attenzione per le possibilità che può offrire in campo terapeutico. E così, dopo le iniziative di «Homerus» (per non vedenti) e «Ben Leva» (infortunati sul lavoro), in acqua adesso scende il «Progetto Itaca», indirizzato a coloro che stanno combattendo o sono riusciti, come accade in un sempre maggior numero di casi, a battere un male che un tempo era considerato incurabile.L’idea è partita dallo skipper Andrea Zani e vi hanno lavorato tenacemente Giuseppe Navoni (Presidente Ail di Brescia) e Mauro Tagliani (medico del Civile della città) che spiegano: «Non basta sconfiggere il male fisico. A volte risulta molto difficile ricostruire l’aspetto psicologico di chi esce esausto da una lunga lotta, seppure vittoriosa. E allora è scattata la domanda: perché non mettere in campo un lavoro in sinergia tra malati ed operatori sanitari? Il mezzo utile a questo scopo è stato individuato nella velaterapia».E così, ieri mattina a Bogliaco il progetto è stato presentato nel giardino di Palazzo Bettoni. Nello stesso giorno – ha ricordato Luciano Galloni – Presidente della Fraglia Vela di Desenzano – in cui a Valencia inizia la fase finale della Coppa America.«Itaca» può giovarsi del sostegno del circolo desenzanese ed anche di quello di Gargnano, presieduto da Lorenzo Rizzardi. A livello sanitario è, invece, l’Ospedale Civile di Brescia a tenere alta la bandiera dell’interesse in questa sfida, come hanno testimoniato gli interventi di due Primari: Giovanni Marini (Oncologia) e Giuseppe Rossi (Ematologia). Peraltro, Rossi vanta una quarantina di anni di esperienza velica sul lago. L’occasione, spiegano i due Primari, è di abbinare divertimento e riabilitazione. «Il vento è come la malattia: può creare dei problemi ma, se lo si imbriglia, conduce ad entrare in porto».Ed il porto è quello di Itaca, che dà il nome al progetto e che è stato raggiunto da Ulisse dopo una lunga Odissea. La metafora è chiara, con il malato che ha superato gli scogli più grandi e che può rientrare a casa sua. Ma ci torna esausto e deve riaversi. La vela può servire proprio a questo.«Nella prima fase del progetto – spiega Luciano Galloni – organizzeremo mezza dozzina di regate. La prima oggi qui a Bogliaco e la prossima sul basso lago, il 14 luglio. Proseguiremo fino a settembre su imbarcazioni Protagonist, lunghe sette metri e mezzo con una portata di sei persone. Questa imbarcazione presenta notevoli qualità di maneggevolezza, e una sicurezza addirittura superiore agli standard».Per Navoni, «è significativo che il progetto sia presentato a ridosso della giornata dedicata alla lotta alla leucemia. Bisogna aggiungere che molte vite sono state salvate dall’attività impegnata nella ricerca. Il Progetto Itaca è da ritenersi sperimentale ma l’intenzione è di esportarlo ad altre realtà simili, cioè dove si può veleggiare».Al momento, «Itaca» interessa gli adulti, ma ci sono già state esperienze similari con bambini, a bordo di golette o navi scuola ed i risultati sono apparsi promettenti. Siamo sulla strada buona, quindi e Brescia è all’avanguardia, sottolinea Tagliani, su questa strada che aveva visto tentare una analoga esperienza nel milanese«. Al progetto collaborano la Provincia ed il Comune di Desenzano, oltre a quello di Gargnano, rappresentato ieri dal sindaco Franco Scarpetta, e dagli Assessori Fernanda Bertella (Cultura) e Marco Mascher (Sport).

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