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Concerto dell’Assunta con Gonfalone d’argento a Mons. Amadori

Si svolge giovedì 14 agosto nel corso del tradizionale concerto dell’Assunta, nella chiesa Collegiata di Arco, la solenne cerimonia di consegna dell’onorificenza al merito del gonfalone d’argento al decano della città, monsignor Luigi Amadori, che da settembre lascerà la parrocchia per altra destinazione. Il concerto, eseguito da Paola Regano (flauto traverso), Tarcisio Battisti (organo) e Isabel Lombana (soprano), inizia alle ore 20.45. L’ingresso è libero.

«La città di Arco intende esprimere la gratitudine per il modo in cui monsignor Luigi Amadori ha svolto il proprio servizio di decano in questo territorio, nei sedici anni che lo hanno visto impegnato nella vita della comunità arcense. La motivazione si esplica nel riconoscimento da parte della città del fatto che egli ha sostenuto e favorito lo sviluppo sociale del territorio arcense, dimostrando un impegno ed una dedizione straordinarie». È la motivazione con cui la Giunta comunale ha deciso di attribuire l’onorificenza a monsignor Amadori.

Il programma del concerto inizia con «Eja Mater» e con «Virgo virginum» dallo Stabat Mater di Luigi Boccherini, per proseguire con Georg Friedrich Händel e la Sonata da chiesa in do maggiore (larghetto- allegro- larghetto-allegro), poi il «Quia Respexit» dal Magnificat di Johann Sebastian Bach (anche con il flauto) e il «Salve Regina» di Vincenzo Bellini (anche con il flauto); a seguire di Pietro Antonio Locatelli la Sonata da chiesa in sol minore (largo-allegro-largo-allegro), di Théodore Dubois l’«Ave verum» (anche con il flauto), di Luigi Maria Cherubini l’«Ave Maria» (anche con il flauto), di Georg Philipp Telemann la Sonata da chiesa in mi minore (grave-vivace-cunando-vivace), e in conclusione di Wolfgang Amadeus Mozart il «Tu virginum» da «Exultate, jubilate».

Si ricorda che all’Ufficio relazioni con il pubblico, al piano terra del municipio, è disponibile un libro dove chi lo desidera può lasciare un messaggio o la firme, che sarà consegnato durante la cerimonia di onorificenza a monsignor Amadori.

monsignor_Amadori_5 Nella foto: monsignor Amadori (primo a sinistra)

assieme al sindaco Alessandro Betta (al centro)

e all’assessore alla cultura Stefano Miori, all’oratorio “San Gabriele”,

in occasione della comunicazione ufficiale dell’onorificienza

 

Monsignor Luigi Amadori ad Arco

Decano della parrocchia di Santa Maria Assunta, si è insediato ad Arco nel 1998. Durante i sedici anni del suo servizio nella comunità, e riuscito a costruire una importante rete di solidarietà e partecipazione fra i membri della comunità, diventando un importante punto di riferimento per l’intera cittadinanza. Sicuramente ha avuto grande merito per le sue doti umane di generosità e di apertura verso gli altri, che resteranno un segno importante fra gli arcensi, ma oltre a questo la sua attività ad Arco è stata segnata da innumerevoli azioni volte a costruire un sistema solido ed efficace di partecipazione e solidarietà. Oltre alle azioni di organizzazione dell’attività, monsignor Amadori è riuscito anche nell’ambizioso compito di ridare alla città un luogo di incontro: nel 2010 ha infatti dato il via ai lavori di costruzione del nuovo oratorio parrocchiale, e ora questa struttura, inaugurata il 6 maggio 2012, è una realtà di grande importanza, che ospita innumerevoli attività e rappresenta un punto di riferimento importante per i giovani.

«La partecipazione e il sostegno che monsignor Amadori ha garantito alla città durante gli anni del suo servizio ad Arco è stata di valore incommensurabile – spiega il sindaco Alessandro Betta – e ogni iniziativa, ogni progetto realizzato ha avuto il suo sostegno e il suo appoggio, morale e pratico. In tutti questi anni, davvero la città ha avuto la percezione viva e concreta che la chiesa, l’oratorio, la canonica fossero un punto di riferimento preciso. Nei momenti di bisogno come nei momenti di festa; per la vita religiosa e spirituale, ma anche per i momenti di cultura e partecipazione, nelle ricorrenze civili e in tutte quelle occasioni in cui è sembrato giusto dare un segno certo del fatto che Arco è un’unica comunità, aperta alle persone di fede come ai laici, ai cittadini e agli stranieri che ospitiamo. Il suo operato ha contribuito a dare il segno che Arco è città di accoglienza, di cultura, di solidarietà e impegno, a protezione dei più deboli; è città di impegno sociale e di partecipazione. Ed è stato sempre a fianco dell’amministrazione comunale e di tutte le realtà operanti sul territorio».

Un segno tangibile del suo impegno e del suo atteggiamento è stato testimoniato in occasione dei festeggiamenti per i 400 anni della posa della prima pietra della chiesa Collegiata: un evento a cui tutta la comunità ha preso parte, che ha visto organizzare non tante azioni diverse, ma un unico grande evento, a cui ogni realtà cittadina ha partecipato con un proprio contributo. Nel corso degli anni, monsignor Amadori ha lavorato per creare un sistema organizzativo molto articolato all’interno della parrocchia, in modo di garantire a tutti la possibilità di esprimersi e dare il proprio contributo alla vita della comunità.

Va ricordata la costituzione dell’associazione «Noi» all’oratorio, con l’attività a favore dei giovani e dei bambini, fra cui l’animatissimo Grest per i più piccoli e le tante iniziative di solidarietà e partecipazione portate avanti responsabilizzando i ragazzi più grandi. Ma anche la creazione di gruppi di adulti, come le Piccole Comunità, e l’attività intensa e fondamentale della Caritas decanale, a favore delle persone più deboli ed in difficoltà: in questo ultimo frangente, in particolare, non mere soluzioni materiali, ma veri e propri percorsi di integrazione, di recupero, di sostegno per numerose famiglie in stato di bisogno, materiale e spirituale. Una azione che, specialmente in questi ultimi difficili anni di crisi economica, ha affiancato l’azione istituzionale di Comune e Comunità di Valle, diventando uno strumento fondamentale per la sua efficacia.

Per quanto attiene alla promozione culturale della città, la collaborazione di monsignor Amadori è risultata fondamentale in numerose occasioni: attento alla storia e alle tradizioni cittadine, ha sempre favorito le manifestazioni di profondo significato culturale e anche quelle di importanza sociale. Particolarmente importante da questo punto di vista, la sua partecipazione alla Pasqua Musicale Arcense, ideata, fra gli altri, dal suo predecessore monsignor Luigi Flaim, e improntata ad un’idea di dialogo ecumenico con la Comunità evangelica. La partecipazione garantita ha consentito il rinsaldarsi del sentimento di amicizia fra le due realtà religiose presenti ad Arco, e ha consentito un progresso culturale importante per la comunità arcense.

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