mercoledì, Ottobre 16, 2024
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Si contano i danni dopo la grandinata che ha colpito anche Cisano, Calmasino e Cavaion. È corsa alla sostituzione dei cristalli

Danneggiate mille automobili

Tetti rotti, vetri d’auto e lucernari in frantumi, coltivazioni danneggiate. La grandinata di domenica pomeriggio ha colpito soprattutto l’area circoscritta tra Cisano, Calmasino e Cavaion e in particolare modo località Modena, in Comune di Bardolino. Una dozzina di minuti con chicchi di grandine che hanno raggiunto la dimensione anche di una pesca. Minuti di panico e grande paura che subito dopo hanno lasciato spazio alla conta dei danni. Ma a distanza di giorni dal fortunale, che ha ricordato quello di maggiore durata dell’agosto del 2002, non è ancora possibile stilare un quadro definitivo dei danni. Ingenti per i tanti privati che si sono ritrovati con le auto in strada pesantemente danneggiate nella carrozzeria e con vetri andati letteralmente distrutti.A farne le spese moltissimi turisti, soprattutto stranieri, che già la mattina del lunedì hanno preso d’assalto il municipio di Bardolino per ottenere la documentazione di avvenuta calamità. «Nel giro di poche ore sono state più di un centinaio le attestazioni rilasciate», fanno sapere dagli uffici di palazzo Gelmetti. Ma non solo. Ieri il sindaco ha provveduto a inoltrare alla Regione veneto la richiesta di «stato di crisi e di emergenza». Basti pensare che solo a livello d’illuminazione pubblica più di ottanta lampioni, da Punta Mirabello a Cisano, sono stati danneggiati: un’altra trentina a Calmasino. A questi c’è da aggiungere un paio di pannelli solari rotti. In tutto circa 20 mila euro di danni. Difficile invece fare i conti in tasca ai tanti privati che da un giorno all’altro si sono trovati con centinaia di tegole da cambiare sul tetto inondando di richieste di delucidazioni anche gli istituti bancari in merito alla copertura delle polizze casa. Non è andata meglio alle strutture alberghiere.«A farne le maggiori spese sono stati gli hotel tra Cisano e l’inizio dell’abitato di Bardolino. Danni ai tetti, alle tende, agli arredi esterni oltre alle auto dei clienti parcheggiate allo scoperto», illustra Ivan De Beni presidente della locale associazione albergatori. Evidenti appaiono quelli al tetto della struttura termale Caesius cosi come ai chioschi posizionati sulla spiaggia di Cisano. E in mezzo alla marea di auto ammaccate con parabrezza rotti c’è anche una nota compagnia d’assicurazione che ha pensato bene di venire incontro ai propri clienti cambiando sul posto di villeggiatura i vetri danneggiati dalla grandine. Punto di ritrovo il parcheggio sterrato di Cisano dove da ormai tre giorni si assiste alla curiosa fila di auto parcheggiate in attesa del cambio del lunotto o del parabrezza. «Solo nella giornata di ieri abbiamo cambiato i vetri a più di cento auto», spiega cortese un addetto. «Ma alla fine saranno più di mille le macchine che passeranno da questo piazzale. Per fronteggiare l’emergenza la nostra casa madre ha inviato anche dall’Olanda due addetti alla manutenzione che si aggiungono alla ventina di specialisti del settore che provengono da più parti d’Italia».Un servizio ben gradito ai tanti olandesi presenti sul Garda. Difficile invece fare la conta dei danni all’interno del camping Cisano. La proprietà preferisce non rilasciare alcuna dichiarazione. All’Ugav, associazione albergatori gardesani veronesi, non è invece arrivata alcuna particolare richiesta da parte delle quasi 400 strutture ricettive associate.

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